A cura della Redazione
Arrestato il super latitante Umberto Onda, considerato il reggente del clan Gionta. La cattura si è consumata in un attimo. I carabinieri di Torre Annunziata, coadiuvati dal personale del Comando Provinciale di Brindisi, lo hanno bloccato nella città pugliese mentre scendeva da un traghetto proveniente dalla Grecia. Onda, 38 anni, latitante dal 2007, era inserito nell´elenco dei cento super ricercati del Ministero dell´Interno. I militari gli hanno notificato tre provvedimenti restrittivi: un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del 2007 conseguente a condanna in primo grado a 17 anni di reclusione per associazione mafiosa, omicidio, rapina, ricettazione ed altro, e altre due, del 2008 e 2009, per associazione mafiosa ed estorsioni e per estorsioni e legge droga. Ai militari Onda ha mostrato documenti falsi, nel tentativo di sfuggire all´arresto attraverso una scambio di persona. Poi, quando si è reso conto che tra i carabinieri ve ne erano alcuni operanti nel napoletano, ha rivelato la sua identità. "Il clan Gionta ha subito numerosi colpi - ha dichiarato il colonnello dei carabinieri Andrea Paris -. Dopo l´arresto di Ciro Nappo, Onda era rimasto l´ultimo grande ed anziano elemento di spicco del clan. Vediamo cosa succederà adesso". Le reazioni Il ministro dell´Interno Roberto Maroni si è congratulato con il comandante generale dell´Arma Leonardo Gallitelli: "La cattura di Onda - ha commentato il ministro Maroni - è un altro grande successo dello Stato contro la camorra che si aggiunge ai numerosi di questi giorni". Soddisfazione è stata espressa anche dal ministro della Difesa Ignazio La Russa: “L’Arma dei Carabinieri – ha dichiarato La Russa – continua a raccogliere il frutto di un’attenta azione investigativa e operativa che conferma la determinazione, la professionalità e le capacità dei suoi uomini impegnati quotidianamente nel contrastare la criminalità e le organizzazioni malavitose”. Da Israele, dove si trova in visita ufficiale, giunge anche la nota del ministro della Giustizia Angelino Alfano: "Nel nostro Paese appare sempre più difficile fare vita da mafiosi: fra latitanze pluriennali interrotte, retate ai danni di interi clan, sequestri e confische di beni ai boss e ai loro familiari. La lotta alle organizzazioni criminali, negli ultimi due anni, grazie all’impegno di magistrati e forze dell’ordine e all’impulso di questo Governo, non conosce tregua né soste. E neanche frontiere, considerati i successi che i nostri investigatori riescono a ottenere anche fuori dei nostri confini e quelli, altrettanto importanti, ai danni di organizzazioni mafiose straniere operanti sul nostro territorio. Gli ultimi esempi vengono dalla cattura del latitante Umberto Onda, boss di camorra fra i cento più pericolosi ricercati, arrestato dai Carabinieri di Torre Annunziata al rientro dalla Grecia, e dalla maxioperazione della Guardia di Finanza contro la criminalità organizzata cinese, che ha portato a numerosi arresti e al sequestro di beni in otto regioni italiane, nonché alla cancellazione di un’attività di riciclaggio di denaro sporco per miliardi di euro. Il mio plauso ai magistrati e alle forze dell’ordine che hanno portato a termine con successo queste due operazioni, le ultime di questa esaltante stagione antimafia”.