A cura della Redazione

Fermato dai carabinieri il presunto piromane del Faito. L'uomo, 60enne di Vico Equense, già noto alle forze di polizia, risulta gravemente indiziato di aver provocato il vasto incendio sviluppatosi sul Monte Faito, che ha devastato ettari di vegetazione e costretto le autorità ad evacuare case e strutture ricettive della zona. Nel corso dei roghi, inoltre, una persona è rimasta ferita nel tentativo di spegnere un focolare.

“Non so perché l’ho fatto, ho preso i fiammiferi e ho dato fuoco”, avrebbe detto agli inquirenti il 60enne, raggiunto dal provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata ed eseguito dai carabinieri di Vico Equense.
Per domare le fiamme - sviluppatesi nella giornata di Ferragosto ed il 16 -, sono intervenuti due canadair, due elicotteri e squadre dei vigili dl fuoco a terra, che hanno lavorato incessantemente il 15 e il 16 agosto soprattutto per impedire che le fiamme potessero propagarsi alle aree residenziali della località Faito.

Il fermato, identificato sin dalle prime ore, in un primo momento ha negato le responsabilità fornendo un alibi, ma grazie all’accurata ricostruzione dei carabinieri - svolta attraverso testimonianze e immagini del sistema di video sorveglianza comunale, che lo hanno "immortalato" mentre si recava presumibilmente sui luoghi dell'incendio con il suo Ape -, il presunto autore ha poi ammesso di essere il responsabile dei fatti.

In pratica il 60enne, all’alba della mattina di Ferragosto, avrebbe raggiunto la località “Conca” del Monte Faito e avrebbe incendiato il bosco.

La sera del 15 agosto, interrogato dai pm della Procura oplontina, il 60enne ha confermato la sua versione dei fatti. Grazie agli esiti investigativi che lo hanno indotto alla parziale ammissione, è stato emesso il decreto di fermo.

I danni causati dalle fiamme sono stati devastanti per ambiente e turismo, con una colonna di fumo visibile da tutto il golfo di Napoli che la mattina del Ferragosto ha coperto la penisola sorrentina.

Momenti di panico anche per i turisti già presenti sul monte, per i quali è stata riaperta eccezionalmente l’inagibile strada privata di collegamento con il versante stabiese della montagna.

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