A cura della Redazione

Dopo tre anni di carcere, concessa la semilibertà al pusher della Circumvesuviana. Insieme alla madre (Reginalda Tessitore, 55 anni, tuttora ai domiciliari), il 27enne Vincenzo Caglione era stato condannato per spaccio di droga.

Entrambi di Torre Annunziata, per il 27enne ieri il tribunale di Sorveglianza di Napoli ha accolto l’istanza presentata dall’avvocato Ciro Ottobre, suo legale di fiducia, concedendo il beneficio della semilibertà al giovane pusher di Torre Annunziata.

Esattamente tre anni fa, il 23 gennaio 2015, i carabinieri dell’aliquota operativa di Torre Annunziata arrestarono il 27enne e sua madre. Caglione finì in manette perché alla vista dei militari, in zona Circum in via Boselli, lasciò cadere a terra due dosi di marijuana. I carabinieri poi decisero di perquisire anche la sua abitazione di corso Vittorio Emanuele III. Il giovane cercò di avvisare Reginalda Tessitore dell’arrivo dei militari: “Mamma ci sono i carabinieri”, urlò il giovane fuori all’ingresso dell’abitazione. La donna, per evitare guai, fuggì verso il balcone, gettando sul terrazzo sottostante una busta con sopra scritto “Stella d’Argento”. 

Sequestrata dai carabinieri, la busta conteneva 91 grammi di cocaina, un grammo di eroina in 6 dosi e un bilancino di precisione. In camera da letto, i militari trovarono anche un barattolo di nutella con all’interno 6 semi di canapa indiana. Per entrambi sono arrivate condanne definitive: 6 anni e 8 mesi di carcere al giovane (già noto alle forze dell’ordine) e 5 anni e mezzo alla donna, colpevole pure di resistenza.

Adesso, però, mentre la donna resta ai domiciliari, il figlio potrà lavorare di giorno, per poi tornare in cella a dormire la sera. 

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook