A cura della Redazione

Aveva provato di nuovo a rubare all'interno di un'auto: condannato a 2 anni di reclusione il fratello di un elemento di spicco del clan Gionta. 

Alessandro Della Grotta, pregiudicato di 49 anni, residente a Torre Annunziata, era stato arrestato di nuovo la scorsa settimana. I carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, guidati dal maggiore Simone Rinaldi e dal tenente Luigi Cipriani, lo hanno bloccato in via Roma, poco distante dalla sua abitazione. Della Grotta aveva scelto una Volkswagen Golf e aveva forzato la portiera, portando via lo stereo, un paio di occhiali, un paio di scarpe antinfortunistica e un lettore mp3: in totale circa 900 euro di refurtiva.

Il 49enne, però, era stato notato dai carabinieri dell’aliquota radiomobile della Compagnia oplontina che, guidati dal maresciallo Antonio Russo, erano impegnati in alcuni controlli di routine nella zona sud di Torre Annunziata, e l’avevano arrestato in flagranza. Ieri, il presidente del Tribunale oplontino, Ernesto Aghina, in funzione di giudice monocratico, ha condannato Della Grotta a 2 anni di reclusione. La vittima, invece, si è vista restituire la refurtiva. 

Pochi mesi fa, Della Grotta era già stato arrestato (e condannato) per aver forzato la portiera di una Lancia Y parcheggiata lungo via Vittorio Veneto. Salito a bordo, stava forzando con un paio di forbici il blocco di accensione per poi portarla via. Il 49enne è fratello di "due pezzi da 90" del clan Gionta. Suo fratello Luigi è stato scarcerato meno di tre anni fa per fine pena, dopo aver scontato una condanna definitiva per un omicidio di camorra del 1992. L'altro fratello, Raffaele 'o guappone, è tuttora detenuto dopo una lunga latitanza, finita nel 2007. La Polizia lo stanò a casa sua, in un soppalco chiuso da un doppio sistema di botole.

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook