A cura della Redazione

Antonio Venditto, già arrestato per l’omicidio di Maurizio Cerrato, non è stato scarcerato su istanza del difensore dell’imputato bensì dal Gip a seguito di richiesta avanzata dall’Ufficio della Procura della Repubblica di Torre Annunziata per sopravvenuta carenza di gravi indizi di colpevolezza.

E’ quanto precisa una nota della Procura in seguito ad alcune inesattezze riportate dagli organi di stampa.

La richiesta di scarcerazione del Venditto – si legge – è stata formulata all’esito di capillari e minuziose indagini condotte senza sosta dai carabinieri di Torre Annunziata e coordinate dall’Ufficio della Procura, che prevede che il PM svolga le indagini anche a favore dell’indagato.

Essendosi Venditto dichiarato estraneo ai fatti, sebbene fosse stato riconosciuto dalla figlia della vittima sia in fotografia che di persona in sede di incidente probatorio dinanzi al Gip, l’Ufficio della Procura ha ritenuto doveroso verificare l’alibi fornito dal giovane arrestato.

Le indagini, rese oltremodo difficili dall’atteggiamento omertoso di altri testimoni oculari dell’omicidio, con la cancellazione perfino dei filmati del sistema di videosorveglianza del garage ubicato nel luogo dell’omicidio, hanno consentito di appurare l’estraneità del Venditto all’omicidio.

Estraneità confermata dalla stessa figlia della vittima, che non ha riconosciuto nelle immagini dei filmati, recuperati attraverso una consulenza tecnico-informatica il Venditto tra le persone presenti sul luogo dell’omicidio, e dalle stesse persone presenti, interrogate come indagate per il reato di favoreggiamento personale, che hanno escluso la presenza del Venditto sul posto, ed hanno riferito la presenza, invece di un’altra persona.

Le indagini proseguono per accertare il ruolo avuto da tale ultima persona nella tragica vicenda.