A cura della Redazione

"Ero lì, ma non ho fatto niente". Era proprio Francesco Cirillo il quarto uomo, ripreso in un frame, riconosciuto anche dal figlio e da uno dei titolari del parcheggio in cui, il 19 aprile scorso, si è verificato l'efferato omicidio di Maurizio Cerrato.

Lo stesso 67enne ha confermato di essere stato presente ai fatti, durante l'interrogatorio di garanzia che ha affrontato assistito dall'avvocato Antonio Iorio. Cirillo, però, ha negato il suo coinvolgimento nell'omicidio. Il suo legale ha già confermato che si rivolgerà direttamente al Riesame. 

Secondo la Procura di Torre Annunziata, su indagini condotte dai carabinieri della Sezione operativa della Compagnia di Torre Annunziata, Francesco Cirillo ha preso parte al raid contro Maurizio Cerrato, insieme ai fratelli Domenico e Giorgio Scaramella e al figlio Antonio Cirillo. 

Ma proprio Antonio Cirillo, che ha confessato di aver inferto la coltellata fatale a Maurizio Cerrato, ha individuato il padre come la quarta persona del commando. La conferma era giunta nel corso dell’interrogatorio del 26 giugno. Il tutto è stato, poi, confermato anche da alcuni frame recuperati dai cellulari dei titolari del garage di via IV Novembre, che avevano eliminato il filmato della videosorveglianza, ma in memoria erano rimasti ancora quei frammenti che hanno permesso di chiudere il cerchio, scagionare Antonio Venditto e identificare Francesco Cirillo.