A cura della Redazione

Spaccio di cocaina, crack e e marijuana all'interno del quartiere Provolera: 6 pusher condannati. E i clienti pagavano la droga col reddito di cittadinanza. 

Avevano rifornito tossicodipendenti “fissi” di Torre Annunziata e Torre del Greco, anche con consegne a domicilio. Per loro, il gip del Tribunale oplontino ha emesso una dura sentenza di condanna, nonostante gli imputati avessero scelto il rito abbreviato per ottenere lo sconto di un terzo della pena in caso di eventuale condanna. Per Francesco Esposito, 56 anni, è arrivata la condanna a 12 anni di reclusione. Dovrà scontare 10 anni, invece, Francesco Romito, 47enne pregiudicato del rione Provolera. Condanna a 6 anni ciascuno per Salvatore Langella, 33 anni, e Rosa Ammendola, 54. Hanno patteggiato la pena, infine, Aniello Palumbo, 25 anni, che dovrà scontare 4 anni e 4 mesi, e Salvatore Farina, 33 anni, che ha concordato una pena di 3 anni e 4 mesi.

Lo scorso luglio, i carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Torre Annunziata, guidati dal maggiore Simone Rinaldi, avevano dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip Antonio Fiorentino del Tribunale di Torre Annunziata, su richiesta della Procura oplontina diretta dal procuratore Nunzio Fragliasso. 

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte nei mesi di ottobre e novembre 2020 dai carabinieri e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata, i sette arrestati avevano avviato una fiorente attività di vendita di sostanze stupefacenti, sia attraverso la ricezione degli acquirenti presso luoghi concordati, sia mediante la consegna dello stupefacente “a domicilio”, effettuata anche in altri comuni dell'area vesuviana. Torre del Greco, Trecase, Pomigliano d'Arco in particolare, ma anche altre zone del Napoletano venivano raggiunte dai corrieri del rione Provolera. Alcuni clienti, intercettati, spiegavano che avrebbero pagato le dosi con i soldi del reddito di cittadinanza.