A cura della Redazione

Funerali del commerciante Antonio Morione a Torre Annunziata. Nel pomeriggio di una folla composta di cittadini ha atteso oggi sul sagrato della Chiesa del Carmine l'arrivo della salma del 41enne, vittima della mano omicida di un rapinatore la sera del 23 dicembre scorso nella sua pescheria a Boscoreale.

La strada, già una mezz'ora prima dell'arrivo del feretro, era stata bloccata in due punti da pattuglie di vigili urbani, che hanno deviato il traffico in piazza Cesaro per evitare ingorghi nei pressi del Santuario. L'arteria è stata poi riaperta intorno alle 17,30 dopo la fine del rito funebre.

Ad attendere sull’altare la bara di Antonio Morione, il vescovo di Napoli monsignor Domenico Battaglia, che ha officiato la Santa Messa insieme al sacerdote don Pasquale Paduano. Tra gli amministratori presenti, i sindaci di Torre Annunziata e Torre del Greco, Vincenzo Ascione e Giovanni Palomba, l’assessore ai Lavori Pubblici di Boscoreale Luca Giordano, e i consiglieri regionali Mario Casillo e Francesco Emilio Borrelli.

Commovente e incisiva l’omelia del vescovo Battaglia. Addolorato per la morte prematura di Antonio, ma arrabbiato verso quelle belve che lo hanno barbaramente ucciso e “nei confronti delle quali – ha detto - non ci sarà mai la nostra resa”. Poi un monito: “La Comunità si deve svegliare, la morte di Antonio non deve essere vana!”.

All'uscita dalla chiesa, un lungo applauso ha salutato per l'ultima volta il feretro di Antonio Morione, ucciso per aver difeso i propri familiari e il guadagno del suo lavoro.