A cura della Redazione

Sono 14 le misure cautelari emesse dal GIP del Tribunale di Palermo nei confronti di altrettanti soggetti indagati per associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette.

In carcere finiscono 3 persone, 8 vanno ai domiciliari, per altre 3 disposto l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. L'inchiesta è stata coordinata dalla DDA del capoluogo siciliano ed i provvedimenti eseguiti dai finanzieri palermitani.

Nei confronti di 6 soggetti sono scattati anche i sequestri preventivi delle somme di denaro individuate come ammontare del profitto del reato, e quantificato in oltre 2,5 milioni di euro.

La misura patrimoniale è stata disposta per coloro che, nel corso delle attività, sarebbero stati individuati a capo dell’organizzazione dedita all’acquisto, stoccaggio e commercializzazione di ingenti partite di Tabacco Lavorato Estero (TLE) di contrabbando.

L’operazione delle Fiamme Gialle palermitane nasce in prosecuzione di una analoga attività che aveva portato, nell’aprile del 2021, all’arresto di ulteriori 15 soggetti responsabili della stessa ipotesi di reato.

Le indagini, svolte dagli investigatori del 2° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Palermo, hanno richiesto l’impiego di sofisticate strumentazioni tecniche che sono risultate fondamentali per documentare il fiorente traffico di tabacchi lavorati esteri verosimilmente posto in essere dalla organizzazione criminale, gerarchicamente strutturata e radicata nel quartiere palermitano di Brancaccio.

Le porte del carcere si sono aperte per due palermitani, verosimilmente il promotore del sodalizio ed il suo luogotenente, e un soggetto napoletano, considerato dagli inquirenti il probabile fornitore delle sigarette e punto di contatto con i broker stranieri.

Gli ulteriori indagati avrebbero rivestito i ruoli di addetti al trasporto e allo stoccaggio delle “bionde” nonché di procacciatori delle autovetture che venivano utilizzate nei frequenti trasporti effettuati lungo il tragitto Napoli-Palermo sia via terra che a mezzo traghetto.

Dopo i primi sequestri operati dalle Fiamme Gialle, l’organizzazione ha iniziato ad utilizzare veicoli presi a noleggio o intestati a soggetti compiacenti; successivamente il gruppo, vedendosi sempre più spesso colpito dagli interventi repressivi dei finanzieri, avrebbe cambiato il proprio modus operandi ricorrendo a corrieri che viaggiavano a bordo di autobus di linea sulla tratta Napoli-Palermo e che avrebbero occultato il prezioso carico all’interno di normali valigie da viaggio.

Una volta giunte a Palermo, le sigarette sarebbero state stoccate all’interno di tre magazzini, presi in locazione da alcuni prestanome, ed ubicati in zona Corso dei Mille e Settecannoli.

L’organizzazione in breve tempo avrebbe gestito i “banchetti di vendita” nelle zone di Oreto-Stazione, Settecannoli, Borgo Vecchio, Brancaccio, Ballarò, Sperone e dello Zen.

Nel corso delle indagini sono stati inoltre denunciati altri 20 soggetti, sequestrati oltre 530 kg di "bionde" e arrestati 5 soggetti in flagranza di reato in quattro differenti occasioni.

La ricostruzione effettuata dalle Fiamme Gialle palermitane avrebbe fatto emergere un presunto traffico di oltre 9 tonnellate di sigarette in soli 7 mesi (giugno 2019-gennaio 2020) trasportate da Napoli a Palermo.

Dalle attività tecniche sarebbero emersi anche gli ingenti guadagni dell’organizzazione che avrebbe acquistato le sigarette sulla piazza napoletana a 21 euro a “stecca”, rivenduta nel capoluogo palermitano all’ingrosso a 28 euro e al dettaglio a 35 euro.

Il giro d’affari complessivamente ricostruito si attesterebbe oltre i 2,5 di euro.