A cura della Redazione

Bonus facciate, ecobonus e ristrutturazione edilizie. I finanzieri del Comando provinciale di Napoli scoprono un'altra frode e sequestrano crediti di imposta per circa 186 milioni di euro, elargiti a fronte di lavori mai eseguiti.

Dalle indagini è emerso un sistema fraudolento basato sulla creazione di falsi crediti d’imposta in capo a società e persone fisiche collegate agli organizzatori della frode, a fronte di lavori mai eseguiti. Tali benefici fiscali - introdotti dal Decreto Rilancio del 2020 -, in maniera diretta o frazionata mediante cessioni intermedie, sarebbero poi stati venduti a un istituto finanziario, permettendo all’associazione delinquenziale di monetizzare oltre 16 milioni di euro.

Le indagini - coordinate dalla Procura di Napoli - hanno consentito di constatare in pratica l’inesistenza dei crediti, ipotizzata sulla base di accertamenti svolti in primis sugli immobili oggetto di riqualificazione, che non sarebbero stati ristrutturati e, in alcuni casi, in evidente stato di abbandono. In secondo luogo, i soggetti titolari dei crediti avrebbero comunque dovuto sostenere esborsi (dal 10% al 50% dell’importo totale della spesa) totalmente incompatibili con le proprie capacità patrimoniali e reddituali. In ultimo, le società che avrebbero dovuto eseguire i lavori si sono rivelate in realtà prive delle connesse capacità economiche e imprenditoriali.

Con parte dei proventi illeciti - ottenuti a fronte delle cessioni dei crediti nei confronti dell’istituto finanziario - si è accertato l’acquisto di circa 70 immobili, ubicati in provincia di Napoli, Latina e Caserta, per un valore complessivo di quasi 5 milioni di euro. Un’ulteriore parte dei crediti (circa un milione di euro) sarebbe invece stata utilizzata direttamente dall’ideatore della frode per compensare i propri debiti tributari iscritti a ruolo. È stato quindi disposto il sequestro dei crediti e degli immobili nonché dei beni nella disponibilità di quest'ultimo.

Le attività di polizia giudiziaria hanno interessato le province di Roma, Latina, Caserta e Napoli e sono state svolte anche con il contributo dei locali Reparti della Guardia di Finanza.