A cura della Redazione

La Polizia di Stato e la Guardia Costiera di Ischia, coordinati dalla DDA di Napoli, hanno effettuato sull’isola di Ischia una vasta operazione, denominata 'Clean Island', per contrastare le attività illecite di due ditte isolane operanti nel settore della pulizia delle fosse settiche (i cosiddetti 'autospurghi'), alle quali sono stati contestati i reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti.

Personale del Commissariato di Ischia e della Guardia Costiera ha eseguito la perquisizione delle sedi delle aziende ed ha posto sotto sequestrato i depositi e 10 automezzi impiegati nelle attività ritenute illecite dagli inquirenti.

Dopo un lungo lavoro di indagine, iniziato nel 2020, attraverso appostamenti, pedinamenti e documentazione fotografica, sarebbe emerso un diffuso malaffare nel settore degli autospurghi.

I fanghi aspirati nelle operazioni di pulizia delle fosse settiche, sia di civili abitazioni che di attività commerciali, individuati dalla normativa come rifiuti liquidi da smaltire nei centri di conferimento autorizzati, erano, invece, riversati illecitamente negli alvi pluviali o in pozzi assorbenti appositamente realizzati, procurando un inquinamento ambientale. Pertanto le ditte provvedevano a smaltire legalmente in terra ferma, presso i centri autorizzati, solo una parte dei rifiuti.

Di rilievo la posizione di due dei soggetti indagati, le cui attività hanno assunto i connotati di vere e proprie organizzazioni imprenditoriali dedite al traffico illecito di rifiuti. Al fine di conseguire un ingiusto profitto consistente nel ritorno economico di non sopportare i costi dovuti per lo smaltimento presso i siti autorizzati, nonostante che gli stessi, per le operazioni di smaltimento, fossero ugualmente addebitati ai clienti, le ditte indagate avrebbero smaltito illecitamente ingenti quantità di rifiuti.