A cura della Redazione

I Finanzieri del Gruppo Torre Annunziata, a seguito di una preliminare attività info-investigativa, hanno individuato un noto pastificio facente parte del “Consorzio di Tutela della Pasta di Gragnano IGP” dedito al commercio di pasta recante la falsa Indicazione Geografica Protetta “Pasta di Gragnano”.

L’attività ha permesso di appurare come la società ispezionata acquistava grandi quantitativi di pasta sfusa principalmente da un pastificio industriale sito nel comune di Boscoreale. Il prodotto veniva poi confezionato e etichettato come “Pasta di Gragnano”, in violazione di quanto sancito dal disciplinare di produzione emanato dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che prevede che l’intero ciclo di produzione e confezionamento debba avvenire all’interno del territorio del Comune di Gragnano.

L’attenta analisi di contesto condotta dalla Compagnia Castellammare di Stabia ha consentito di portare alla luce una frode in commercio perpetrata mediante l’illecito utilizzo della denominazione “Pasta di Gragnano” e la contraffazione del marchio I.G.P., che contraddistinguono il celebre prodotto culinario e che ha contribuito in modo determinante alla crescita della fama del comune Gragnano, ormai riconosciuto in tutto il mondo come la “Città della Pasta”.

Presso il noto pastificio gragnanese sono stati rinvenuti oltre 400 pacchi di pasta contraffatta all’interno di apposite confezioni natalizie pronte per la vendita in occasione delle festività, che avrebbero fruttato sul mercato illeciti profitti per oltre 1.200 euro.

 Il rappresentante legale della società è stato segnalato alla Procura della Repubblica per i reati di “Frode nell’esercizio del commercio” e di “Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari”.

Le confezioni di pasta contraffatte sono state sottoposte a sequestro in attesa dei necessari accertamenti tecnici, al termine dei quali sarà valutata la possibilità di devolverle in beneficienza a favore di enti e strutture caritatevoli nonché di procedere al ritiro dal mercato, anche e-commerce, e al successivo sequestro delle ulteriori confezioni incriminate ancora in circolazione.