A cura della Redazione

"Il re Gioacchino Murat si innamora profondamente di Torre dell'Annunciata per il clima mite, il mare limpido, la sabbia vulcanica, il buon cibo, il carattere cordiale e generoso dei suoi abitanti e lo spirito rivoluzionario che li aveva animati contro il dispotico re Ferdinando IV". 

Il sindaco Corrado Cuccurullo ha voluto leggere questo passaggio significativo del romanzo "Capo Oncino" dello scrittore torrese Salvatore Cardone, per evidenziare il motivo per cui Murat decise nel 1810 di dare il suo nome, Gioacchinopoli, al paese.  E ha ripreso un altro punto del libro, la partecipazione dei Torresi alla Repubblica Napoletana nel 1799, collegandolo al referendum Monarchia-Repubblica del 2 giugno 1946, quando Torre Annunziata fu l'unico Comune della provincia di Napoli a votare per la Repubblica.

L’intervento di Cuccurullo è avvenuto durante la presentazione del romanzo sabato 24 maggio nelle Terme Vesuviane Nunziante.

L'assessore Carmela Nappo ha sottolineato l'importanza della cultura e della memoria storica della nostra città, che ha avuto tanti personaggi famosi e ha tante bellezze da tutelare e valorizzare.

Il giornalista Mimmo Della Corte ha ricordato il suo libro "Supersud. Quando eravamo primi", citato nel romanzo di Cardone, nel quale sono evidenziati tutti i primati raggiunti dai Borbone alla guida del Regno di Napoli.

L'ammiraglio Felicio Angrisano ha letto una poesia del padre, ha spiegato che si chiama Felicio in onore a suo zio morto in Africa durante la Seconda Guerra Mondiale, ha sottolineato il fatto che la nostra città ha avuto tanti eroi di guerra.

Magistrale la conduzione dello studioso di storia locale Vincenzo Marasco che ha elogiato il romanzo e ha fatto da trait- d'union con i vari relatori.

Salvatore Cardone ha spiegato il motivo per cui ha scelto Capo Oncino come titolo del romanzo. "Perché è un luogo del cuore dei Torresi - ha detto -, per la bellezza del suo panorama, perché qui sono state disperse le ceneri della scrittrice Maria Orsini, perché Campo Oncino ospitò la storica partita tra Genoa e Savoia nel 1924. Ma l'intento è stato anche quello di valorizzare questo sito, ripulendo da erbacce e rifiuti e facendolo diventare un luogo di attrazione".

Durante la manifestazione diversi cittadini hanno consegnato generi alimentari o fatto un bonifico per la mensa dei poveri Don Pietro Ottena, unendo in tal modo la cultura alla solidarietà verso i bisognosi.

(Foto Chervino-Forcella)