Giovanni Nicotera nacque il 9 settembre 1828 a Sambiase, nell’allora provincia di Calabria Ultra Seconda, oggi parte di Lamezia Terme. Figlio di Felice Nicotera e Giuseppa Musolino, fin da ragazzo fu influenzato dalle idee rivoluzionarie dello zio materno Benedetto, entrando a soli 15 anni nella società carbonara dei Figliuoli della Giovine Italia.

Partecipò alla rivolta antiborbonica del 1848 e alla difesa della Repubblica Romana nel 1849. Nel 1857 organizzò, insieme a Carlo Pisacane, la spedizione di Sapri. Ferito e catturato, fu condannato a morte, pena poi commutata in ergastolo a Favignana, da cui fu liberato nel 1860 grazie alle truppe di Garibaldi.

Seguì l’eroe dei Due Mondi anche nell’impresa dell’Aspromonte nel 1862, mentre già dal 1861 sedeva in Parlamento, dove rimase per trent’anni. Massone e figura di spicco della Sinistra Storica, fu nominato Ministro dell’Interno nel marzo 1876.

È durante questo incarico che, il 22 febbraio 1877, firmò il decreto che aggregava al Comune di Torre Annunziata la frazione Oncino (da Boscotrecase) e la frazione Grazie (da Boscoreale), unione divenuta operativa il 1º maggio dello stesso anno. In segno di gratitudine, l’Amministrazione comunale intitolò a Nicotera l’allora Largo Ferrovia, oggi piazza Giovanni Nicotera.

Dimessosi a fine 1877, tornò Ministro dell’Interno nel 1891 per poco più di un anno. Trascorse gli ultimi anni nella sua casa di Vico Equense, dove morì il 13 giugno 1894, a 66 anni. Sul suo atto di morte, conservato nell’archivio comunale, è annotato che già in vita aveva una strada a lui dedicata.

Patriota, combattente e uomo delle istituzioni, a lui Torre Annunziata deve uno dei passaggi amministrativi più importanti della sua storia territoriale.