A Torre Annunziata c’è una strada che unisce corso Vittorio Emanuele III a via Cesàro e porta un nome che forse molti percorrono ogni giorno senza conoscerne la storia: via Luigi Zuppetta (stradina di fronte all'ufficio anagrafe del Comune di corso Vittorio Emanuele III). Il personaggio a cui è dedicata è stato un importante giurista, patriota e parlamentare dell’Ottocento.

Luigi Zuppetta nacque il 20 giugno 1810 a Castelnuovo della Daunia, un piccolo paese termale della provincia di Foggia, a 600 metri d’altitudine. Fu registrato all’anagrafe dal padre Giovanni, commerciante, il giorno successivo alla nascita; la madre si chiamava Giovanna Paolucci.

Laureatosi in Giurisprudenza, Zuppetta divenne presto un affermato penalista. Il suo impegno politico lo portò a essere eletto deputato il 18 aprile 1848 nel Parlamento delle Due Sicilie voluto da Ferdinando II. Ma pochi mesi dopo, il 15 maggio, partecipò a un tentativo rivoluzionario contro la monarchia borbonica: l’insurrezione fallì e fu costretto a fuggire prima a Roma, poi a Malta. Nel 1853 venne condannato a morte in contumacia.

Rientrato in Italia dopo gli eventi garibaldini, il 27 settembre 1860 fondò a Napoli l’Associazione Nazionale Unitaria di ispirazione mazziniana, che mirava all’Unità d’Italia con Roma capitale. Era amico di Giuseppe Garibaldi. Nel gennaio 1861 fu eletto nel primo Parlamento italiano e il successivo 1 ottobre fondò il giornale “Il Plebiscito”.

Tra le sue opere principali figurano trattati di diritto penale come Corso completo di legislazione penale comparata, Metafisica della scienza delle leggi penali e perfino un Codice penale sammarinese, scritto quando fu giudice d’appello e docente nella Repubblica di San Marino.

Morì l’8 maggio 1889 a Portici (Napoli), all’età di 79 anni, nella sua casa di via Parrocchia 5, come riportato nell’atto di morte del Comune.

A lui sono stati dedicati una strada a Torre Annunziata nei primi decenni del Novecento e un busto in bronzo eretto nel suo paese natale, Castelnuovo della Daunia, nel 1947.