A cura della Redazione

Stretta sulla «movida» a Napoli, dopo i numerosi episodi di violenza e di teppismo che caratterizzano la vita notturna soprattutto nei weekend. Presentata in Commissione Polizia Municipale e Legalità, presieduta da Pasquale Esposito, l’ordinanza sulla movida cittadina firmata dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. L’assessore alla Legalità, Antonio De Iesu, ha spiegato che «l’atto avrà il carattere della contingibilità e dell’urgenza e una durata limitata a 4 mesi, a partire da giovedì 17 febbraio».

Prevista la chiusura degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che ricadono nelle zone maggiormente frequentate - Chiaia-Posillipo, Bagnoli, Vomero, Centro Storico e Ferrovia - alle 2 del venerdì e del sabato e all’1 dalla domenica al giovedì.

«Una scelta necessaria - ha spiegato l’assessore De Iesu (ex questore di Napoli, ndr) alla luce delle criticità, sfociate spesso in episodi di criminalità, senza alcun intento punitivo nei riguardi dei gestori dei locali, ai quali va riconosciuta libertà imprenditoriale. Nell’arco temporale in cui l’ordinanza sarà in vigore, si lavorerà alla stesura del regolamento di sicurezza urbana, lo strumento più adeguato per disciplinare tempi e modalità del divertimento sicuro e contemperare diritti contrapposti, dei giovani al divertimento, dei residenti alla quiete e dei gestori dei locali al giusto profitto. Sarà allora che il Consiglio, cui spetta l’approvazione del regolamento, potrà fornire il suo pieno contributo».

Nell’ambito del Patto per la Sicurezza, poi, si lavora insieme alla Prefettura e a tutte le Forze dell’Ordine al monitoraggio dei sistemi di videosorveglianza già installati, programmandone l’estensione ai luoghi non controllati sulla base delle risorse messe a disposizione dal ministero.

Numerosi i consiglieri intervenuti. Alessandra Clemente (Misto), ex fedelissima di Luigi de Magistris, ha invitato a superare la logica dell’imposizione di limiti orari alle attività, che penalizzano gli esercenti che rispettano le regole, sanzionando invece più severamente quanti somministrano alcolici ai minorenni e potenziando i controlli sulla qualità dei prodotti venduti. Per Catello Maresca (candidato sindaco del centrodestra alle scorse elezioni comunali ed esponente di Gruppo Maresca) la situazione «è frutto dell’incapacità della precedente Amministrazione di intervenire in maniera decisa e con controlli adeguati. Va ripristinata una situazione di ordine - ha proseguito Maresca -, prevedendo adeguate sanzioni, con la collaborazione di tutte le Forze dell’Ordine».

Concordi sulla necessità di segnali forti che restituiscano serenità ai cittadini e sicurezza a chi vuole divertirsi in modo sano, le consigliere Mariagrazia Vitelli (Partito Democratico) e Iris Savastano (Forza Italia). Mentre Rosario Andreozzi (Napoli Solidale Europa Verde) ha invitato a non criminalizzare gli esercenti. «Serve piuttosto - ha detto - un patto sociale che restituisca prospettive ai giovani e un utilizzo delle risorse del PNRR che consenta a tutti i comuni di avere la propria movida, in modo da decongestionare le strade della nostra città».

«L'ordinanza sulla movida selvaggia era inevitabile davanti alla deriva violenta e criminale a cui da tempo stiamo assistendo - ha commentato il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli -. Non si poteva continuare a rimanere con le mani in mano facendo finta di nulla. Chi scende per strada con l'intento di fare del male al prossimo, addirittura con coltelli, non vuole divertirsi ma vuole solo fare del male al prossimo o compiere atti vandalici e criminali. Ubriacarsi, urinare in pubblico, fare sesso per strada, imbrattare o devastare monumenti e luoghi pubblici, molestare senza tetto, cittadini di passaggio e residenti, scatenare risse e infastidire chi dorme non ha nulla a che vedere con la movida. Bisogna fermare questa deriva che comprende anche la sosta selvaggia gestita dai parcheggiatori abusivi, la vendita di superalcolici ai minori da parte di alcuni esercizi commerciali e la diffusione di droghe pesanti da parte dei clan. Per cambiare le cose - conclude Borrelli - bisogna lavorare per la delocalizzazione del by night e aumentare i controlli e le sanzioni. Non ci sono alternative e non ci possono più essere mezze misure".