A cura della Redazione
Il più famoso silenzio-stampa della storia del calcio è quello proclamato dagli azzurri della nazionale in Spagna 82. Bearzot e i calciatori si cucirono le bocche, ma riportarono in Italia la coppa del mondo dopo quasi 50 anni. Sarà stato lo spirito di emulazione ad indurre il presidente del Savoia a decidere di chiudere i canali della comunicazione con i rappresentanti degli organi di stampa. Se ciò è fondamentale per favorire la vittoria del campionato, allora i tesserati della società torrese possono anche ricorrere al chirurgo plastico e zittire definitivamente. Ma lonestà intellettuale collettiva ci suggerisce che le cose non stanno propriamente così. Sabato mattina, alla vigilia della delicata trasferta di Grottaglie, nella sala stampa del Giraud, siamo stati spettatori involontari di un siparietto a dir poco sconcertante con due attori protagonisti: lallenatore Massimo Agovino e il dirigente Mario Balzano. Vi risparmiamo largomento del contendere perché semplicemente stucchevole. I giornalisti torresi, anziché esercitare il loro sacrosanto diritto di cronaca, hanno deciso saggiamente di evitare di diffondere lepisodio che avrebbe prestato il fianco a più di una polemica. Il F.C. Savoia, per ringraziare dellennesimo atteggiamento tollerante tutte le testate che seguono la squadra, ha proclamato il silenzio-stampa al fine di garantire la più assoluta tranquillità in vista dei prossimi impegni ufficiali.
Prendiamo atto della decisione. Nello stesso tempo, però, consentiteci di definirla pretestuosa, presuntuosa e, perché no, ridicola! Una società che partecipa ad un torneo di calcio dilettante (non dimentichiamoci che la serie D è tale!), dovrebbe annoverare tra i fattori propedeutici del progetto sportivo la comunicazione e considerare i rapporti con gli organi di stampa essenziali per la diffusione dellattività. Qualcuno provvederà a ricordarlo al signor Luigi Giannatiempo?