A cura della Redazione
Squadra-Giannatiempo: è ancora guerra! Doveva essere una vera Pasqua di resurrezione. Ed invece uova e colombe sembra siano state indigeste dal Savoia e company. Invece di godersi il momento magico culminato con la conquista dei playoff, viene nuovamente piantata la grana stipendi. Puntualmente, quando scatta l’ora x, si scatena un polverone che coinvolge la squadra, i dirigenti e naturalmente i tifosi. Ormai è acclarato che il rapporto tra il presidente del sodalizio oplontino Luigi Giannatiempo ed i giocatori torresi è giunto al capolinea. Eclatante dimostrazione è l’epilogo della cena, programmata per giovedì santo, presso il ristorante salernitano del socio di maggioranza. I biancoscudati, infatti, non hanno accettato la posticipazione di pochi giorni dello stipendio di febbraio (in pagamento il 15 marzo), ed in seguito ad un’accesa discussione con il presidente, hanno deciso in massa di abbandonare anticipatamente il locale lasciando, tra l’altro, sul tavolo i cinquemila euro del premio partita pattuito per la vittoria contro il Barletta. Il gesto ha avuto un effetto immediato: il previsto triangolare, in programma due giorni dopo (sabato santo) a Montefalcione (Av), non si è disputato per l’assenza ingiustificata dei calciatori del Savoia. La società, anche in seguito alle dichiarazioni inopportune rilasciate da alcuni tesserati, ha deciso di dichiarare il silenzio stampa “…al fine di ripristinare la giusta serenità e la concentrazione nell’intero ambiente, in vista delle ultime, delicate, gare di campionato”. Già, il campionato! Nel momento più delicato, ma anche più positivo della stagione, arriva questa ennesima tegola che certo non fa ben sperare. A completare il quadro ci si è messo il capitano del Savoia Giorgio Scognamiglio che, con le dichiarazioni rilasciate martedì scorso ad un quotidiano, ha scatenato un’altra bufera. E’ stato lui, infatti, ad ufficializzare la rottura del rapporto con il presidente a causa dell’inadempienza dello stesso riguardo allo stipendio promesso e non pagato. Anche mister La Cava, per la prima volta, ha deciso di non partecipare al consueto appuntamento con la stampa di in inizio settimana, nonostante il silenzio stampa avesse per oggetto solo i giocatori. Chi non ha scelto la via del silenzio, invece, è stato il direttore sportivo Felicio Ferraro (nella foto) che, anzi, si è letteralmente infuriato per la situazione che si è venuta a creare. Le affermazioni di Giorgio Scognamiglio non gli sono andate proprio giù e lui stesso si è dichiarato letteralmente nauseato: “Sono trent’anni che faccio calcio - esclama il diesse - e non ho mai vissuto vicende come quelle degli ultimi quattro mesi. Sono stanco e deluso da queste sterili polemiche che puntualmente si ripetono. La verità è che la squadra ha ricevuto le spettanze fino a gennaio ed il presidente aveva promesso loro di effettuare il prossimo pagamento (fra l’altro al 100% e non al 60% come in precedenza aveva deciso, ndr) dopo Pasqua. Da qui si è scatenato l’inferno”. Riguardo le dichiarazioni del capitano del Savoia, poi, sottolinea: “Non è la prima volta che dice bugie. E le ricevute di pagamento (le mostra alla stampa, ndr) dimostrano una verità sacrosanta: il pagamento degli stipendi fino a gennaio compreso!”. Nessun provvedimento disciplinare è stato adottato nei confronti della squadra per la mancata partecipazione al triangolare di Pasqua. In settimana il gruppo ha svolto regolarmente gli allenamenti in vista del match casalingo con la Viribus. Ma la cosa certa è che questa situazione non potrà non incidere negativamente sul futuro del sodalizio oplontino. “E’ davvero un peccato - conclude Ferraro - con il mister c’eravamo prefissati come prossimo obiettivo il terzo posto, ma non credo che a questo punto ci siano più gli stimoli. Il giocattolo s’è rotto, non neghiamolo, per fortuna la salvezza matematica è stata raggiunta”. Dopo queste affermazioni è davvero dura parlare di calcio giocato. Per il derby di domenica La Cava dovrà rinunciare proprio a capitan Scognamiglio, appiedato dal giudice sportivo per due giornate dopo gli incresciosi episodi di Lavello. Dal comunicato ufficiale si evince che il calciatore avrebbe colpito a fine gara un dirigente avversario con un calcio ad una gamba. Le immagini del dopo-partita, però, dimostrerebbero l’estraneità del difensore ai fatti imputati. IVANA SAMMARCO