A cura della Redazione
Gaetano Nespro, pugile di Torre Annunziata, 28 anni 13 vittorie e quattro sconfitte, ha riconquistato il titolo italiano dei pesi medi battendo ai punti il detentore Matteo Signani, 29 anni di Cesena, 5 vittorie, due sconfitte un pari.
L´incontro si è disputato nel palazzetto del Seven Sporting Club di Savignano sul Rubicone (Forli´-Cesena), il comune dove vive Signani, diventato tricolore nel luglio scorso superando Carlo De Novellis.
Due giudici hanno dato vincente lo sfidante torrese, uno si è pronunciato per il pareggio.
COMMENTO ED INTERVISTA
Venerdi scorso, il pugile torrese Gaetano Nespro, per riprendersi il suo titolo ha dovuto essere perfetto al 100%, sciorinando una grande prestazione sia tecnica che tattica per convincere gli arbitri della sua superiorità, ma anche per gestire le emozioni per il fatto di trovarsi al cospetto 2.500 persone che facevano un tifo infernale per l´idolo di casa Matteo Signani.
Fin dalla prima ripresa è stato chiaro l´andamento del match, con Signani sistematicamente proteso all´attacco nel cercare la corta distanza affinché potesse piazzare i suoi colpi più potenti, e Nespro sempre mobile sul ring senza mai offrire la possibilità al rivale di attuare la sua tattica centrandolo spesso con il classico uno-due, che si è rivelata poi la chiave del match. Solo nella terza e nella sesta ripresa il bravo Signani è riuscito a sorprendere Nespro, che con lo sguardo ha rassicurato i suoi allenatori Zurlo e Pagano che andava tutto bene. Dopo il match, alla proclamazione del verdetto che lo sanciva di nuovo Campione Italiano, Gaetano, ha avuto parole dure nei confronti del pubblico e verso un giudice. «Sapevo che avrei combattuto contro un bravo avversario che mi avrebbe dato sicuramente filo da torcere spiega -, ma non immaginavo di dover combattere anche contro qualche giudice che ha addirittura dato un pari; è probabile che abbia guardato un altro match. Inoltre mi ha molto rammaricato il coro dei tifosi di Signani contro i miei familiari ed amici presenti, a cui hanno rivolto parole offensive e razziste. Ed infine la dedica speciale va al Maestro Lucio Zurlo che per la prima volta non era presente al mio angolo per motivi di salute, ma che ha seguito per intero i quaranta giorni della mia preparazione».