A cura della Redazione
Dopo tredici anni ieri il Savoia ha riassaporato il gusto della serie C. Un evento che il calendario aveva opportunamente programmato in casa quasi a voler suggerire l’organizzazione di una festa celebrativa. Si è giocato, invece, a Frattamaggiore. Siamo tutti a conoscenza che la causa principale del dirottamento del match in campo neutro è l’assenza al Giraud dell’impianto di video sorveglianza. Al “Ianniello”, nell’intervallo della gara, ci siamo concentrati nell’individuare le telecamere a supporto dell’operato delle forze dell’ordine. Un’impresa ardua che si è trasformata quasi in un gioco da settimana enigmistica. Nel post partita, infatti, abbiamo appreso che le telecamere erano appena quattro. Per il Giraud ne sono state prescritte trentatré. Pur volendo considerare le dimensioni dello stadio frattese (di gran lunga inferiori a quello torrese), non ci sembra che il saldo algebrico di + 29 sia proporzionato. E poi: se a Frattamaggiore la Lega Pro ha autorizzato la disputa dell’incontro con quattro telecamere fisse, perché non si è potuto giocare a Torre Annunziata magari con otto telecamere mobili (con ovvio contenimento dei costi rispetto a trentatré)? E ancora: ma gli altri cinquantanove stadi delle squadre ammesse alla Lega Pro, hanno tutti assolto alle rigide prescrizioni imposte per la partecipazione al campionato (Pagani docet)? Se qualche addetto ai lavori intende dissolvere questi nostri dubbi, saremo lieti di ospitare un suo intervento. SALA STAMPA Bitetto, tecnico del Melfi: «Ho gradito tantissimo lo spirito di squadra. Ero curioso, alla vigilia della prima di campionato, di scoprire come questi ragazzi avrebbero reagito all’impatto con la Lega Pro. Devo dire che hanno ripagato alla grande il lavoro svolto e si sono attenuti in maniera rigorosa a quanto preparato nei giorni precedenti all’incontro di oggi. Il Melfi mi è piaciuto sia in possesso di palla che senza». Bucaro, allenatore del Savoia: «La squadra ha giocato bene fino al gol. Abbiamo anche avuto diverse opportunità per raddoppiare e nei primi 35 minuti ho apprezzato la vivacità e la buona tenuta del campo. Poi è subentrata la paura di vincere che ci ha sottratto energie. Siamo andati in agonia concedendo spazi agli avversari andando sovente in affanno. Anche l’espulsione e la conseguente superiorità numerica non ha favorito la gestione della gara. Credo che ci siamo bloccati per un problema mentale. Non so perché. Eppure in campo abbiamo alcuni elementi esperti. Di positivo posso sottolineare l’impegno di tutti i giocatori che non è mai mancato nell’intero arco della gara. Non dimentichiamo che questo è il primo incontro di campionato. Ci sarà da lavorare». Sanseverino, autore del primo gol in Lega Pro del Savoia: «Dobbiamo crescere da un punto di vista mentale. La partita si era incanalata su un binario a noi favorevole, ma non siamo riusciti ad approfittarne. Non penso sia un problema fisico. Dobbiamo adottare come modello la prima mezz’ora di gara. Quello deve rappresentare il nostro spirito per tutto il campionato».