A cura della Redazione
Il Savoia torna al lavoro per preparare al meglio la trasferta di Reggio Calabria. In casa di una squadra che ha appena ricevuto la sua condanna. Dodici punti di penalizzazione, infatti, decretano l’imminente retrocessione della Reggina, fanalino di coda del girone C ed ormai retrocessa fra i dilettanti. E se per i granata ogni speranza è vana, a Torre Annunziata questo sentimento continua a generare forza, tenacia, voglia di non mollare mai. Il Savoia che combatte contro la sua fallimentare gestione, contro una classifica che, dopo le ultime penalizzazioni ai danni dei biancoscudati, ride beffarda. Nel volto dei ragazzi e di mister Papagni c’è però la voglia di mutare queste risa in silenzio, un silenzio di ammirazione, seguito da uno scrosciante applauso. Una squadra che vive per la città e per i suoi tifosi, al punto di far eco alle loro rimostranze con una singolare iniziativa: allenamento all’esterno del Giraud, per sentire ancora di più il calore dei sostenitori e per sensibilizzare l´opinione pubblica e le Istituzioni, sportive e non, contro gli ultimi interventi discutibili da parte del prefetto, che ha vietato ai tifosi torresi l’ingresso nei match casalinghi contro Matera e Juve Stabia, con la quasi certezza del divieto di trasferta proprio contro la Reggina. All’aprirsi dei cancelli dello stadio di Piazzale Gargiulo sono seguiti applausi da circa un centinaio di tifosi, accorsi lì per l’occasione. Non sono mancati cori e incitamenti alla squadra, e in particolar modo a mister Papagni, l’uomo che più di tutto in questa stagione disastrata è riuscito a smuovere l’animo della squadra e della piazza. Gli stessi sostenitori, poi, hanno fatto sentire la loro voce sulle ultime disavventure del club. Ne è nato un dibattito interessante, a cui hanno preso parte anche dirigenti e giornalisti. La squadra è pronta, punta forte verso l’obiettivo. Con la certezza dell’accesso ai play-out. Un risultato positivo a Reggio sarebbe un’ulteriore iniezione di fiducia e speranza in una Torre sportiva dove questi elementi sembrano non mancare. ANTONIO DE ROSA