E' scontro aperto tra l'Oplonti Pro Savoia ed il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita.
La mancata concessione dell'utilizzo del Giraud per la prima conferenza stampa dei vertici societari del sodalizio calcistico, ha determinato il rammarico della proprietà, intervenuta con l'azionista di maggioranza Arnaldo Todisco. Se le parole di quest'ultimo, tuttavia, lasciano spiragli ad una possibile riappacificazione («Chiedo al Sindaco e all’assessore allo sport della città di partecipare a questa nostra prima iniziativa per il rilancio dell’attività calcistica a Torre Annunziata», ha dichiarato l'avvocato partenopeo), di diverso tenore sono le dichiarazioni di uno dei soci della cordata torrese, Nazario Matachione.
«Si tratta di una decisione assurda che non ha alcuna giustificazione valida - ha affermato l'imprenditore farmaceutico -. La considero una sorta di ”porta sbattuta in faccia” alla nuova società, ai tifosi, alla città intera. Non riusciamo a capire i motivi di questa scelta che penalizza chi si sta attivando per riportare il calcio a Torre Annunziata. Ci sono imprenditori seri che arrivano da altre città che, insieme ad un gruppo di imprenditori locali, sta provando a far ripartire l’attività della prestigiosa squadra calcistica locale. Ma si trovano di fronte un primo cittadino che si mostra non collaborativo. Sembra di assistere ad una sorta di “cambio di passo” dell’attività del Comune nella gestione degli impianti sportivi rispetto al passato. A tal proposito vogliamo vederci chiaro. Chiederemo l’accesso agli atti per tutte le attività che hanno coinvolto la gestione dello stadio Giraud - prosegue Matachione - e la vecchia società di calcio. Vogliamo capire quanto è stato introitato dal Comune per le iniziative che hanno visto impegnato lo stadio Giraud. Non vorrei - continua Matachione - che ci sia una sorta di “cambio repentino” da parte del Sindaco rispetto alle politiche a sostegno dello sport locale per la presenza, nella nuova società, di imprenditori locali. Se il problema è questo, il Sindaco lo dica chiaramente. Siamo disposti - ha concluso Matachione - anche a fare passi indietro per il bene del Savoia, dei tifosi, della città».