La tv contemporanea produce, nello sport e nel calcio in particolare, uno straordinario effetto moltiplicatore del bello, amplificando poi il ricordo del bel gesto, della grande prodezza, della partita indimenticabile.

Ciro Immobile è il naturale beneficiario dell’innovazione tecnologica: tutta la sua carriera - ben prima che arrivasse alla Lazio per una felice intuizione tecnica - ha ricevuto una sottolineatura televisiva tanto puntuale da far risultare memorabile ogni singolo episodio. Niente di regalato, tutto conquistato sul campo e strameritato: perché un’impresa appartenga alla memoria collettiva deve essere prima realizzata. E la galleria di Immobile è ricchissima di cose belle: ha appena migliorato il proprio premio fedeltà, collezionando la quarantanovesima presenza con la Lazio. Una serie impreziosita da 37 gol e il rapporto partite/reti segnate è la prima cifra da consegnare all’archivio, soprattutto se l’ultima segnatura appartiene alla primissima categoria di qualità.

Vi invito ad andarvela a rivedere: palla agganciata di destro, due avversari superati in un fazzoletto di campo minuscolo e tiro sempre di destro che chiude una sequenza velocissima. Le telecamere hanno riproposto almeno in cinque versioni la splendida idea realizzata da Ciro, la migliore garanzia che quel gol vivrà molto a lungo nel ricordo popolare.

Un privilegio che Immobile deve custodire e cesellare ancora con un’impresa personale che contribuisca a una vittoria di gruppo. L’ideale sarebbe associarlo alla Nazionale, ma quella tonalità di azzurro finora ha riservato le gioie più effimere. Non mettiamogli ansia, il pensiero popolerà già le sue notti: prima o poi il sogno diventerà realtà, e la tv lo trasformerà nella più bella delle favole. Naturalmente con un lieto fine.

*già managing director di SkySport

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