Il Napoli mantiene l'imbattibilità esterna in campionato. Ma il pareggio a reti inviolate contro l'Inter a San Siro è più una delusione che un buon risultato.
I partenopei, imbrigliati dall'attenta fase difensiva dei nerazzurri, che hanno praticato il più classico tatticismo all'italiana (difesa e contropiede), non incidono e sono apparsi piuttosto evanescenti in attacco e spesso troppo leziosi e poco pragmatici.
Il solo Insigne è stato quello più in palla. E forse l'unico a creare occasioni gol sebbene sciupate (una su tutte l'incomprensibile pallonetto in area quando avrebbe potuto calciare in porta in maniera più efficace).
Il Napoli esce così ridimensionato nella corsa scudetto da queste due gare contro Roma e Inter che - ma questo si sapeva - avrebbero potuto e dovuto fare la differenza. Un punto in due partite, nel momento clou della stagione, è un magrissimo bottino che lascia rimpianti e recriminazioni.
Ora la Juventus è a +1 sugli azzurri con una gara ancora da recuperare (e dunque virtualmente a +4). Gli uomini di Sarri lotteranno fino alla fine per «rompere i coglioni», come ha detto l'allenatore in conferenza stampa. Ma è evidente che ora la vittoria finale del campionato diventa impresa ardua. Bisognerà vincerle tutte da qui alla fine (mancano dieci gare, incluso lo scontro diretto a Torino) e sperare che i bianconeri diventino "umani" lasciando lungo il cammino qualche punto. Cosa che sembra essere molto ma molto difficile.
(foto Salvatore Gallo Foto&Fatti - Toprre Annunziata)
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