Juve Napoli termina 3 a 1 per i padroni di casa, che si portano a + 6 punti dagli azzurri. Il Napoli tiene il campo solo per i primi 20 minuti, poi i bianconeri prendono le distanze e fanno loro la partita. I migliori degli azzurri Allan e Milik, il peggiore Mario Rui.
Ecco le pagelle di Petronio:
Ospina – voto 6. Continua il valzer dei portieri. L’impressione è che Ancelotti faccia sfidare il messicano e il greco a “sasso, carta, forbici” per stabilire di volta in volta chi sarà il titolare. Questa volta è toccato ad Ospina che ha potuto fare poco o nulla in occasione dei tre gol subiti. Buona la reattività mostrata sul calcio di punizione calciato da Cristiano Ronaldo.
Koulibaly – voto 5. E’ in serata di “koulibalate”, e lo si capisce fin da subito. Poco attento e in alcune occasioni superficiale, si fa ammonire per un fallo evitabile su CR7. In occasione del gol dell’1-1, in collaborazione con Mario Rui che si disinteressa completamente di fare la diagonale, si dimentica di Mandzukic in area di rigore e il croato ha tutto il tempo di staccare, prendere la mira e battere Ospina con un preciso colpo di testa.
Albiol – voto 5,5. Un pochino meglio del suo collega di reparto, ma la prestazione resta comunque ampiamente sotto la sufficienza.
Hysaj – voto 4,5. Serve Cristiano Ronaldo con un perfetto colpo di testa. Il portoghese stoppa il pallone, lo dribbla con evidente facilità e serve a Mandzukic il pallone dell’1-1. In segno di apprezzamento, Cristiano ha fatto recapitare questa mattina a casa Hysaj, una strenna con spigole e orate appena pescate, tre soppressate, qualche bottiglia di Barolo e una forma intera di Parmigiano Reggiano.
Mario Rui – voto 4. Faremo un errore a confondere l’eccessiva foga agonistica con la stupidità. E i due falli che il terzino portoghese commette (praticamente uguali ed entrambi giustamente puniti con due cartellini gialli) rientrano a pieno diritto nella seconda categoria. Farsi cacciare fuori in svantaggio nel risultato, in casa della Juventus, con tutto il secondo tempo da giocare è sintomo di una palese difficoltà a reggere le pressioni e ad anteporre il pensiero all’azione. Del resto, da chi fino all’altro ieri giocava ad Empoli (e non ditemi che è un nazionale, perché il campo non lo vede praticamente mai) e non è abituato a confrontarsi in determinati palcoscenici e a determinati livelli, cosa vuoi aspettarti?
Malcuit – voto 5. Entra in campo a partita compromessa, ma ci mette del suo sul terzo gol facendosi anticipare da Bonucci.
Hamsik – voto 5. Si sta spegnendo lentamente il capitano, come una lampadina che funziona poco. E’ evidente. Lo dice il suo linguaggio del corpo, lo dice il suo sguardo e lo dicono i zero gol in otto partite. Prigioniero di un ruolo impostogli da chi in estate non ha voluto farlo partire, da chi lo ha costretto a restare perché l’offerta proveniente dalla Cina era considerata bassa. O forse, per evitare di mettere mano al portafogli e acquistare un regista vero. Ma se ad inizio campionato tante erano le perplessità per la nuova posizione in campo che Marek avrebbe dovuto occupare, ora quegli stessi dubbi si sono trasformate in certezze. Hamsik non può giocare lì, non è il suo ruolo. Non lo è mai stato. E mai lo sarà.
Zielinski – voto 5,5. Piotr è stato probabilmente l’unico a provare la giocata. L’espulsione di Mario Rui ha costretto Ancelotti a sostituirlo forse nel suo momento migliore.
Allan – voto 6. L’unica sufficienza la merita lui. E non solo perché avvia l’azione del momentaneo vantaggio del Napoli. Lotta, suda e si danna l’anima (a differenza dei compagni) nel tentativo di ribellarsi ad un fato ineluttabile. Servirebbe un po’ di Allan in tutti noi.
Fabian Ruiz – s. v.
Callejon – voto 5,5. Serve a Mertens l’assist del momentaneo 0-1. Ancor prima che arrivasse il passaggio di Allan, lo spagnolo aveva già guardato a centro area, già sapeva di dover servire l’attaccante belga. Evidente dimostrazione di un’intelligenza calcistica non comune. Di contro, sanguinosa l’occasione fallita in 10 contro 11 che poteva dare il pareggio al Napoli, quando dopo una perfetta assistenza di Milik, invece di angolare la conclusione centra in pieno Szczesny.
Mertens – voto 5,5. Realizza il gol del vantaggio azzurro. Poi si eclissa durante il resto della gara fino al fischio finale di Banti.
Insigne – voto 5. Mai in partita. Un pesciolino rosso in mezzo ai piranha. Si perde nelle pieghe del match sovrastato dallo strapotere fisico di centrocampisti e difensori bianconeri.
Milik – voto 6. Forse sarebbe servito dall’inizio. I suoi centimetri e la sua fisicità avrebbero aiutato gli azzurri a non perdere sistematicamente i duelli aerei con Bonucci e Chiellini. Ottimo il passaggio a Callejon che spreca il gol del possibile 2-2.
Ancelotti – voto 5,5. Ci sta perdere all’Allianz Stadium, al cospetto di una squadra che nei singoli è almeno un paio di spanne superiore al Napoli. Ma è il modo in cui è maturato il risultato che deve far infuriare Ancelotti. Le ingenuità commesse da Hysaj prima e Mario Rui poi non possono essere tollerate, specie perché di fronte ti ritrovi una compagine spietata e piena zeppa di grandi giocatori che approfitta di ogni tua minima défaillance. Mercoledì arriva il Liverpool al San Paolo, non proprio una squadretta. Ma il Napoli, dopo il mezzo passo falso di Belgrado, ha un solo risultato a disposizione se vuole continuare a nutrire velleità di qualificazione ai quarti di Champions League.