A cura della Redazione

“Quando è entrato in campo, il papà di Gabriele ha gridato il motto della Scuola Calcio Azzurri: “Antology, una storia vera”. Per me quello è stato un momento emozionantissimo, perché ricordarsi di noi nell’attimo in cui il figlio Gabriele stava per debuttare in serie A è qualcosa che mi ha lasciato senza parole”.

A parlare è il mister della Scuola Calcio Azzurri di Torre Annunziata, Stefano Cirillo. Lunedì 13 maggio, nell’incontro di calcio di serie A tra Bologna e Parma (4 a 1 per i rossoblu) ha debuttato, seppure per pochi minuti, Gabriele Corbo, classe 2000, giovane del Vomero di Napoli, difensore centrale, alto 1,84 mt.

La storia di Gabriele va raccontata perché assomiglia ad una favola a lieto fine.

“All’età di 13 anni – spiega mister Cirillo – Gabriele viene trasferito a Benevento dove la squadra milita in serie C.  Qui aspettava la chiamata di un club importante di serie A. Ma Vincenzo Raiola (ora procuratore di giocatori importanti quali Donnarumma, Balotelli, Insigne e Verratti) gli consiglia di non correre appresso ai sogni e di fermarsi per un anno nella mia scuola calcio. Mio  padre quando lo vide mi sussurrò in un orecchio “Stefano pigliat a chist”, quasi temesse che quel ragazzino piccolino, gracile, bassino, lento rispetto ai coetanei non superasse il provino. I genitori spesso fanno la fortuna dei figli.  Gabriele ha un papà perfetto: educato, simpatico attento e mai oppositivo. Ascolta i consigli di Raiola anche quando appaiono impopolari e controcorrente, come quando l’anno successivo consigliò di far giocare il figlio Gabriele nello Spezia, anziché in un club come la Juve e il Milan, che pure lo avevano richiesto.  Dai 14 ai 18 anni il giovane napoletano rimane nella squadra ligure (che milita in serie B), ed è sempre chiamato a giocare nelle nazioni di categoria. L’anno scorso il salto in serie A con il Bologna, ed ieri il debutto. Debuttare a 19 anni in un ruolo delicato qual è quello di difensore centrale significa una sola cosa, che l’allenatore ha un’immensa fiducia nel ragazzo. Auguro a Gabry (così lo chiamavo e così continuerò a chiamarlo) – conclude Cirillo - un futuro radioso e splendente, perché ragazzi seri, educati, umili e disponibili meritano tutto il successo del mondo. Auguro alla famiglia giorni stupendi”.

La scuola calcio Azzurri ha “sfornato” decine e decine di giovani calciatori che ora militano in squadre di serie C e B. Non dimentichiamo il capocannoniere della serie B Alfredo Donnarumma, che è stato allievo di mister Cirillo dall’età di 7 anni fino ai 15 anni, quando fu trasferito poi al Catania e da lì è iniziata la sua folgorante carriera, con due promozioni in serie A.