A cura della Redazione

Appuntamento settimanale con le interviste ai giocatori del Savoia. E' il turno di Matteo Dionisi, arcigno difensore centrale, all’occorrenza terzino, che sta garantendo ottime prestazioni ed ha esperienza e carattere da vendere.

Il Savoia ha la miglior difesa del campionato, con soli 13 gol subiti: quanto è importante questa statistica?

“E’ importante perchè non subire gol aiuta a tenere la partita sullo 0-0, per poi sbloccarla e portare a casa il risultato. E’ merito di tutta la squadra, non solo della difesa: la fase difensiva coinvolge tutti, dagli attaccanti al portiere. Ognuno di noi si applica e porta in campo le direttive del Mister”. 

Continuiamo a parlare di numeri: come state vivendo il - 7 dalla vetta della classifica? 

“Non è facile, visto che ci avviamo verso la fine del campionato, ma dovremo essere bravi a ricompattarci ed a ritrovare quell’unità di intenti che ci ha permesso, fino a qualche giornata fa, di accorciare le distanze”.

Matteo Dionisi è una certezza dello scacchiere tattico: il tuo è un “lavoro sporco” che, però consente a tutto il reparto di esprimersi al meglio? 

“Cerco di mettere a disposizione dei miei compagni la mia esperienza, di dare dei consigli e di supportare gli altri. In campo cerco di dare sempre il mio apporto”.

Guastamacchia e Poziello sono andati a segno in campionato, manchi soltanto tu: ne avete parlato? 

“Sì, ne abbiamo parlato. Ma è più difficile per me visto che, rispetto a loro due, non vado a saltare sui calci piazzati a favore. Sono contento per loro, ne traiamo beneficio e gli auguro di farne altri da qui a fine campionato perchè anche questi gol sono importanti”.

A proposito di Parlato, sei uno dei calciatori che conosce maggiormente il tecnico oplontino e, quindi, nessuno meglio di te può tratteggiarne il profilo. 

“Lo conosco e lo ritengo, prima di tutto, un uomo sia dentro che fuori dal campo: tutto ciò è fondamentale. Ci mette sempre la faccia, sia con la squadra che con la Società. Tutto ciò che ha ottenuto se l’è sudato ed è uno che non guarda in faccia a nessuno. E’ un professionista vero”.

Leader emotivo dei Bianchi, dal riscaldamento fino al triplice fischio finale: ci sveli cosa dici ai tuoi compagni prima di scendere in campo?

 “Io leader? Diciamo di sì. Mi riallaccio al discorso di prima: cerco di caricare chi vedo un po’ distaccato o che deve trovare ancora la concentrazione giusta; calmando, invece, chi è troppo agitato. Sono “vecchietto” e l’esperienza mi aiuta a leggere queste situazioni”.

Hai giocato in tante piazze gloriose, non ultima Torre Annunziata: che rapporto hai con la città? Ed i tifosi rappresentano il vostro 12esimo uomo in campo?

“Torre Annunziata è, sicuramente, una delle piazze più importanti dove abbia mai giocato. I tifosi rappresentano il dodicesimo uomo in campo ed il fatto che allo Stadio Giraud abbiamo una marcia in più, dovuto alla loro spinta, ne è una testimonianza. Non ce la fanno mancare nemmeno in trasferta perchè sono stati sempre presenti ed anche abbastanza numerosi, nonostante arrivare in Calabria e Sicilia non sia né facile né economico. Ci stanno supportando e mi auguro che continuino così fino alla fine”. 

Undici partite al termine della stagione: cosa ti aspetti da qui a maggio? 

“Da qui a maggio mi aspetto di continuare su questa strada, di compattarci ancora di più per arrivare a giocare e vincere le partite ogni domenica. Se remiamo dalla stessa parte, possiamo dare fastidio a tutti gli avversari”.

Dionisi in campo, Matteo fuori: quali sono i tuoi interessi oltre al calcio? 

“Mi dedico molto alla mia famiglia: sono loro a darmi la spinta per andare avanti. Non è facile stare lontano da parenti ed amici, cambiare città ogni anno: loro mi supportano e sopportano. Li ringrazio quotidianamente per tutto ciò”.

Chiudiamo con un tuo messaggio alla tifoseria. 

“Ai tifosi posso dire: Bianchi alè! Forza Bianchi! Se lo meritano e dico loro di continuare così perchè sono davvero importanti per noi”.