A cura della Redazione

«Non siamo chiari nei confronti dei nostri tifosi». E' l'allenatore del Savoia Alfonso Pepe a parlare - sul canale ufficiale del sodalizio di Torre Annunziata - nel post gara dopo la sconfitta patita dalla sua squadra a Monte di Procida, beffata nel finale da un gol di Del Giudice che ha regalato i 3 punti al Monte Calcio Club.

Il tecnico dei biancoscudati si scaglia contro la società e la dirigenza, ree di non aver «chiarito» i reali obiettivi per questa stagione. «Questa è la squadra più giovane del campionato - ha detto Pepe -. Se si salva all'ultima giornata, abbiamo fatto un ottimo lavoro». Una divergenza di vedute totale con la dirigenza, che a inizio anno aveva sbandierato propositi di promozione in Serie D, o quanto meno di lottare per raggiungere i play-off. «Se la società ha fatto un programma diverso, mi può anche esonerare - ha proseguito Pepe -. Io ci metto la faccia, ci metto tanto impegno, lavoro 20 ore al giorno per il Savoia però non siamo chiari. Ribadisco, questa è una squadra che si deve salvare. Abbiamo giocato alla pari, finora, con tutte, anche con l'Acerrana e bisogna sostenere questi ragazzi e non attaccarli. Ma serve chiarezza. Se qualcuno è più capace, mi faccio da parte. Non sono capace di vincere il campionato o di arrivare ai play-off. Sono in grado però di raggiungere la salvezza. Se qualcuno dice che non va bene così, sono disposto a farmi da parte - ribadisce Pepe -. Essere contestato perché abbiamo creato delle aspettative non mi sta bene. Se altri hanno altre idee, io non sono l'allenatore adatto».

Dopo appena 4 gare di campionato, dunque, e solo 4 punti racimolati (due sconfitte, un pari e una vittoria) si apre di fatto la crisi.

LA REAZIONE DEL CLUB

Dal canto suo, il club in una nota palesa tutta la sua «sorpresa» per le parole del tecnico, che hanno «spiazzato» la stessa Società. «Mai finora il signor Pepe - si legge nel comunicato - si era rivolto a noi in questi termini. Poi, la regola imporrebbe che tale stato d’animo venisse comunicato alla dirigenza nella sede del club e non diffuso pretestuosamente sui social. Il tecnico Pepe ha dichiarato più volte durante la suddetta intervista che “bisogna essere chiari con la gente”, riferendosi ad obiettivi sportivi molto ambiziosi, quali il raggiungimento dei playoff se non addirittura la promozione diretta in serie D, che noi avremmo comunicato alla città di Torre Annunziata. Tali sue dichiarazioni danno il senso di un uomo nervoso e confuso, oltre ad essere anche distratto. Quando la dirigenza tutta ed alla presenza di Emanuele Filiberto di Savoia organizzò al Lido Azzurro l’evento di presentazione della stagione, il signor Pepe non c'era ed alla nutrita tifoseria presente quella sera fu spiegato che quest’anno avremmo costruito una squadra giovane, con l’obiettivo di divertirsi ed evitare di fare figuracce. Proposito che finora è stato rispettato, perché in ognuna delle partite giocate, non ultima l’amichevole contro il Sorrento, i calciatori si sono battuti spesso alla pari contro formazioni costruite per vincere il campionato. Non è un caso che le sconfitte registrate finora siano state il frutto, come a lui già fatto notare, solo di scelte tecniche e tattiche palesemente sbagliate dal nostro allenatore».   

Il club conferma tuttavia la fiducia all'allenatore ma «nel contempo ci corre l’obbligo, per il rispetto della squadra e della tifoseria, di chiedere al signor Pepe di esercitare il diritto a dimettersi se reputa che questa squadra di ragazzi volenterosi e di professionisti seri non sia all’altezza di quelle che potrebbero essere le sue ambizioni sportive».

Ora, cosa accadrà? Sembra difficile immaginare di poter proseguire con tali presupposti, laddove viene a mancare la fiducia reciproca tra tecnico e club. Una sitazione che non dà serenità all'ambiente, alla squadra, ai tifosi. Bisogna agire, in un senso (confermando tout court Pepe) o nell'altro (esonero o dimissioni). Restare nel "guado", col tempo, potrà solo far precipitare le cose con il rischio di andare incontro all'ennesima delusione per un popolo che obiettivamente, negli anni, ne ha vissute tante (sul piano sportivo). 

L'INTERVISTA POST GARA "INCRIMINATA"