Personale della Guardia di Finanza del Gruppo di Afragola ha effettuato delle ispezioni presso le aziende operanti nel settore delle calzature e dell’abbigliamento aventi sede nel distretto commerciale di Grumo Nevano, Casandrino e Sant’Antimo, accedendo presso due distinti opifici gestiti, rispettivamente, da una cittadina di nazionalità indiana e da un cittadino italiano.
Nella prima azienda è stata riscontrata la totale assenza di qualsivoglia documentazione attestante lo smaltimento lecito dei rifiuti. Infatti, la ditta individuale non era in possesso del previsto formulario per i rifiuti speciali ed in contabilità non è risultata traccia di documenti fiscali con società operanti nella raccolta di scarti di lavorazione. Inoltre, tra i macchinari presenti nel locale erano accantonati numerosi sacchi contenenti rifiuti indifferenziati di scarti di lavorazione, presumibilmente pronti per essere “smaltiti” illecitamente dall’azienda. Intenti al lavoro c’erano 9 operai, di varie nazionalità, 7 dei quali completamente “in nero”.
Al termine dell’intervento delle Fiamme Gialle, veniva sequestrata l’intera attività commerciale unitamente ai beni strumentali presenti nei locali.
Contemporaneamente veniva effettuato un controllo presso un’altra azienda, allestita all’interno di un garage di circa 400 mq, privo di uscite di sicurezza, impianto di areazione e con servizi igienici in pessime condizioni, dove 18 operai, tutti “in nero”, erano impegnati a produrre capi di abbigliamento. L’assenza di agibilità dei locali, le condizioni di sicurezza per i lavoratori, la forza lavoro trovata - irregolare al 100 per cento - comportava il sequestro penale dell’intero opificio, unitamente agli oltre 30 macchinari industriali ed alle migliaia di metri di stoffa e tessuto presenti.
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