A cura della Redazione

«Le lettere di licenziamento devono essere ritirate, questo è il nostro obiettivo». Salvatore Altieri, segretario della Cisl Funzione Pubblica area metropolitana Napoli, non ammette ragioni e lunedì 17 ottobre sarà in strada insieme ai lavoratori della sanità privata.

Lo sciopero è stata indetto dalle tre sigle sindacali confederali (CGIL, Cisl e Uil) e dalla Confederazione Italiana Maedici Ospedalità Privata (Cimop)

A Napoli migliaia di dipendenti della sanità accreditata perderanno il posto di lavoro. Le strutture senza personale rischiano la paralisi totale. Non ci saranno dunque soltanto famiglie senza più reddito, ma verranno meno i servizi sanitari privati, tra l’altro in alcuni territori unica àncora di salvezza per chi ha urgenze mediche.

«La Salute viene trattata come un semplice e mero calcolo ragionieristico, da una parte i privati che non ci stanno ai tagli imposti dal decreto commissariale e dall’altro la Regione che spinge per far quadrare i conti - spiega il segretario Cisl Fp Napoli -. Non è possibile che con una norma di natura economica si vogliano tagliare le prestazione agli utenti, noi vogliamo che vengano tutelati innanzitutto il lavoro dei professionisti della sanità privata ed i servizi ai cittadini, soprattutto le fasce più deboli della società».

«Le procedure di mobilità al momento sono ancora in itinere - aggiunge il responsabile del comparto Sanità della Cisl Funzione Pubblica Napoli, Giuseppe Migliore -. Non possiamo assolutamente permettere che i lavoratori della sanità privata siano ricattati con la perdita del posto di lavoro»

Lo scorso 30 settembre sul palco allestito a Santa Lucia, nei pressi del palazzo della Regione, proprio Salvatore Altieri a nome delle tre sigle sindacali aveva annunciato la grande mobilitazione. «E’ da anni ormai che chiediamo tavoli di confronto triangolari, per discutere con la Regione e con gli imprenditori della sanità privata, ma anche questa volta abbiamo dovuto registrare la mancanza di volontà a trovare soluzioni».

(comunicato)