A cura della Redazione

Si era perso durante una escursione sui Monti Lattari, tra Amalfi e Cava de' Tirreni. Protagonista della disavventura un turista inglese. In suo soccorso è giunto il personale della Polizia di Stato appartenente alla Divisione Anticrimine ed al COT della Questura di Salerno, che ha coordinato le operazioni di salvataggio.

Nel pomeriggio del 30 agosto scorso, alcuni cittadini britannici in vacanza a Cava de' Tirreni, hanno contattato il numero unico di emergenza “112” denunciando la scomparsa di un loro amico, successivamente identificato in un 23enne residente a Londra.

Il giovane, secondo quanto riferito nella prima richiesta di intervento, nella mattinata si era recato per una passeggiata sulle montagne della costiera amalfitana, nella zona di Maiori e, in serata, aveva contattato telefonicamente i propri compagni dicendo di trovarsi ancora in montagna e di non riuscire a scendere a causa del buio e della difficoltà a trovare il sentiero.

Gli amici dello straniero, oltre a telefonare al 112 per denunciarne la scomparsa, avevano già informato l'Ambasciata britannica a Roma, che dopo poco contattava la Questura di Salerno per avere notizie circa le ricerche del soggetto.

Personale della Polizia di Stato si metteva immediatamente in contatto con i denuncianti e, interloquendo in lingua inglese, attingeva le prime informazioni sul giovane, indossante una t-shirt di colore bleu, uno zaino nero e dei pantaloncini di colore beige.

Individuata la zona dove probabilmente si trovava lo scomparso, corrispondente al versante della montagna a ovest di Maiori, si chiedeva nell'immediatezza una perlustrazione a mezzo del "Poli", elicottero del reparto volo di Napoli, e veniva attivato il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico per una ricerca in zona impervia.

Frattanto, la Prefettura di Salerno attivava il piano di ricerca persone scomparse. Alle ore 20:30 circa, il disperso, che probabilmente aveva raggiunto una zona con segnale telefonico, riusciva ad effettuare una telefonata al “112”. I poliziotti lo contattavano e, interloquendo in lingua inglese, dopo aver ricevuto le informazioni sul suo stato di salute e la descrizione della possibile zona dove si trovava, lo mettevano in diretto contatto con la squadra del Soccorso Alpino.

Allo stesso tempo, l'operatore telfonico (Tim) forniva alla Questura ulteriori e più precise coordinate gps relative alla chiamata effettuata pochi minuti prima, che venivano immediatamente fornite alla squadra del Soccorso Alpino per meglio circoscrivere la zona di ricerca. La perlustrazione della zona impervia, peraltro interessata nei giorni precedenti da numerosi incendi che avevano di fatto cancellato i sentieri e reso particolarmente pericolosa la percorrenza, anche per la instabilità del terriccio, dei sassi e dei tronchi, proseguiva fino alle ore 4 della mattinata di venerdì 1 settembre, allorquando il responsabile delle operazioni di ricerca del Soccorso Alpino informava la Polizia di Stato che avevano stabilito un contatto visivo con il soggetto.

Lo straniero, che, sebbene provato, comunicava di essere in buone condizioni fisiche, si trovava in una zona pericolosa, con salti verticali di roccia, difficilmente raggiungibile al buio e pertanto si concordava di monitorarlo sino all'arrivo delle prime luci del giorno.

Dopo circa un’ora, la squadra del Soccorso Alpino si muoveva in direzione del disperso lo raggiungeva alla quota di 699 metri, lo stabilizzava rifocillandolo e idratandolo.

Stante le condizioni di debolezza del disperso e la difficoltà di trasportarlo a piedi attesa la impervietà e la pericolosità della zona, si chiedeva l'intervento dell'elisoccorso del 118 con verricello (che opera unitamente al CNSAS), per effettuare un recupero in sicurezza e per un celere trasporto presso la struttura sanitaria.

L'elicottero, con l'ausilio del tecnico di Elisoccorso del Soccorso Alpino, recuperava il giovane dopo circa due ore e mezza e lo affidava successivamente ad ambulanza del 118 che lo ha accompagnato all'ospedale San Leonardo, dove si trova tutt'ora per le cure del caso (disidratazione e varie escoriazioni).

L'Ambasciata britannica a Roma, costantemente tenuta informata degli sviluppi dell'operazione, è stata informata da personale della Polizia di Stato appartenente alla Questura di Salerno del salvataggio. 

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