A cura della Redazione

Scambio elettorale, estorsione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Sono le accuse mosse a vario a titolo a diciannove persone, indagate nell'ambito di una maxi inchiesta della DDA sul voto alle Regionali campane del 2015. Dodici sono finite in carcere, per cinque disposti i domiciliari, per altre due il divieto di dimora.

Stando alle indagini, che riguardano l'area di Caserta, il clan Belforte avrebbe imposto ai candidati indagati, per l'affissione dei manifesti elettorali, una ditta riconducibile alla moglie del boss. Ma non solo. Lo stesso gruppo criminale avrebbe avuto ingerenze nel voto, contribuendo a favorire quegli aspiranti consiglieri regionali disposti a versare denaro o altre utilità nelle casse del clan.

I reati contestati sono tutti aggravati dall'utilizzo del metodo mafioso.

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