A cura della Redazione

 

Il presidio di Libera “Raffaele Pastore e Luigi Staiano” di Torre Annunziata e l'associazione Catena Rosa hanno elaborato una proposta di legge innovativa per i diritti della donna contro violenza e discriminazione di genere.

L'iniziativa è stata presentata venerdì scorso al II Circolo Didattico "Giancarlo Siani" di Torre Annunziata, nell'ambito del convegno "Donna e(') Giustizia, da Michele Del Gaudio, referente cittadino di Libera, e Ada Ferri, presidente del sodalizio oplontino a tutela delle donne vittime di violenze. Presenti anche il sindaco Giosuè Starita, il dirigente scolastico Gennaro Cirillo e Celeste Costantino, parlamentare di Sinistra Italiana-Sel.

"I suoi principi ispiratori comportano un capovolgimento culturale e giuridico - spiega Del Gaudio -. Infatti sono posti al centro i diritti della donna, non la violenza; la persona del violento, non la sua punizione; la prevenzione non la repressione. La proposta - prosegue l'ex magistrato e parlamentare - riprende in parte i contenuti di quelle giacenti in Parlamento, ma li rivisita, precisa, sintetizza, armonizza in un testo unitario, che arricchisce con nuove prescrizioni".

Tra gli obiettivi, l’affermazione dei diritti inviolabili della donna, la valorizzazione anche dei suoi diritti familiari, il contrasto ad ogni tipo di violenza e discriminazione di genere, comprese quelle domestiche, il recupero dell’imputato e del condannato, i quali hanno obbligo di partecipare a programmi di recupero, per mutare interiormente l’approccio all’’universo femminile ed evitare recidive.

Altro aspetto innovativo è la costituzione di una Casa della Donna, "non un centro antiviolenza - precisano Del Gaudio e Ferri -, perché il soggetto è la donna non la violenza. E preferiamo parlare di una casa, e non di un ambiente freddo. Abbiamo proposto inoltre l’applicazione del programma di protezione per i testimoni di giustizia in caso di seri pericoli per vittima del reato; l’assegnazione del 30 per cento dei beni confiscati alle mafie a Case della Donna, o enti e associazioni simili, o impegnate nel recupero dei soggetti violenti; la costituzione di parte civile delle Case della Donna nei processi relativi", conclude il referente di Libera.

Per leggere la proposta di legge completa clicca qui.

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