A cura della Redazione

Controlli cosiddetti "pre stagionali" (ossia prima dell'apertura ufficiale della stagione balneare, iniziata l'1 maggio) dell'Arpac sulla qualità del mare che bagna il litorale campano. L'Agenzia regionale per la protezione ambientale ha effettuato ad aprile i rilievi su 330 acque balneabili in cui è suddivisa la costa, per un totale di 384 campionamenti.

Oltre i limiti stabiliti dalla legge i valori relativi al 6 per cento del campione considerato. I parametri considerati ai fini della balneabilità sono quelli microbiologici (contaminazione da escherichia coli ed enterococchi intestinali).

In alcuni casi la contaminazione interessa acque già vietate alla balneazione, perché risultate di qualità "scarsa" all'ultima classificazione. Si tratta delle acque dei tratti di costa noti come "Villaggio agricolo" a Castel Volturno, "San Giovanni a Teduccio" e "Pietrarsa" a Napoli, "Nord Foce Sarno" a Torre Annunziata e "Villa Comunale" a Castellammare di Stabia.

Infine ben undici esiti analitici sfavorevoli sono stati registrati in tratti di mare a tutti gli effetti balneabili, perché di qualità sufficiente, buona o eccellente. Tra questi c'è, a Napoli, il tratto corrispondente al Lungomare Caracciolo. Sforamenti di questo tipo si sono registrati, in provincia di Napoli, nel tratto corrispondente al "Collettore di Cuma" a Pozzuoli, nel tratto di costa di "via Squalo" a Giugliano in Campania, all' "ex bagno Rex" e alla  "Spiaggia lato Villa del Boeuf" a Portici; in provincia di Caserta, nei tratti "Rose rosse" e "Nord Agnena" a Mondragone; in provincia di Salerno, a "Ponte di Ferro" a Capaccio, a "Marina di Vietri - secondo tratto" a Vietri sul Mare, nel tratto "Nord Foce Alento" a Casalvelino, infine nel tratto "Testene" ad Agropoli.

Per tutte queste situazioni, Arpac ha attivato controlli supplementari e sopralluoghi, anche da terra, per chiarire le cause della contaminazione. In tutti questi casi, la natura dell'inquinamento è microbiologica (contaminazione fecale). «Tuttavia - spiega l'Agenzia -, visto che non ha piovuto a ridosso dei giorni di prelievo, non si può chiamare in causa il meccanismo del "troppo pieno": quel sistema, cioè, che in caso di copiose precipitazioni fa defluire a mare anche una parte di acque nere, per evitare danni alle condutture».

Sono da ritenere di nuovo balneabili, invece, in base ai controlli supplementari, le acque denominate "Nord Agnena" a Mondragone, i due tratti di Portici che avevano sforato a fine aprile ("Ex bagno Rex" e "Spiaggia lato Villa del Boeuf")  e quello di nuova classificazione a Salerno ("Est Fiume Irno"), anch'esso protagonista di uno sforamento ad aprile. Probabilmente anche per Capaccio ("Ponte di Ferro") rientrerà il divieto al prossimo campionamento perché si ha evidenza che il Comune sta provvedendo alla rimozione della causa dell'inquinamento, dovuto probabilmente alla rottura di un canale.

Veniamo ora ai dati del litorale torrese-stabiese, che include il mare prospiciente le coste di Torre Annunziata, Castellammare di Stabia e Torre del Greco.

Partiamo dalla città oplontina. I rilievi sono stati effettuati lo scorso 23 aprile e la classificazione delle acque è "sufficiente" nei punti di prelievo di Villa Tiberiade, Lido Azzurro e spiaggia del Molo di Ponente (Mappatella). I valori di contaminazione da escherichia coli ed enterococchi intestinali sono ben al di sotto del limite fissato dalla legge.

Passiamo ora a Torre del Greco. Anche qui si registrano dati positivi a Santa Maria La Bruna, dove però è stata rilevata nel giorno del prelievo la presenza di rifiuti soldi in mare, in corrispondenza del Lido Incantesimo e del Cimitero; in località Mortelle, via Litoranea Nord, Torre di Bassano, Calastro. Bene anche il litorale di Ercolano e Portici.

Per quanto riguarda infine la costa stabiese, valori ok nel punto di prelievo Sud Marina di Stabia (eccezion fatta per l'area antistante la Villa comunale, come detto prima) e su tutto il litorale fino alla pensiola sorrentina.

In conclusione, per adesso, la stagione balneare è salva...

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