A cura della Redazione

Confronto acceso ieri nelle stanze del sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, tra lo stesso primo cittadino ed un gruppo di lavoratori del CMO. La vicenda relativa alla chiusura della Medicina Nucleare, per presunti abusi edilizi, e il conseguente licenziamento di 69 dipendenti del Centro polispecialistico, è ormai al centro del dibattito politico quotidiano. Da un lato, la proprietà aziendale che ha inoltrato nuovamente al Comune la richiesta di permesso a costruire in sanatoria, eliminando così gli abusi rilevati nella struttura di via Roma. Dall'altro, lo stesso Ente che punta a cautelarsi in merito a prassi burocratiche di difficile valutazione ed opportunità. Non a caso, il Comune si è avvalso del parere di un esperto in ambito legale, l'avvocato cassazionista Sabino Rascio, per cercare di trovare una soluzione a norma di legge che contempli le esigenze dei lavoratori e salvaguardi, allo stesso tempo, l'operato dell'Ente nell'adozione dei relativi atti amministrativi.

In una nota, il primo cittadino spiega che «in una fase così delicata non possiamo assolutamente permetterci di commettere errori di qualsiasi natura. I nostri atti, pertanto, sono in fase di approfondimento e devono essere valutati in maniera minuziosa prima di essere ufficializzati».

In riferimento poi ai toni assunti da alcuni lavoratori nel corso dello "scambio di vedute" con il sindaco, Ascione precisa che «pur comprendendo appieno lo stato d’animo di persone fortemente provate da tale vicenda, ritengo che alcuni commenti siano stati ingenerosi nei confronti di un’Amministrazione che si è sempre mostrata ampiamente disponibile al confronto e che nell’ultimo periodo ha messo al primo posto della sua agenda politico-amministrativa la tutela dei lavoratori del CMO. Una cosa è certa - conclude -: stiamo facendo l’impossibile per evitare che questa città possa perdere anche un solo posto di lavoro».

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