Un Pasquale D’Amelio lucido, determinato, con una intramontabile passione per il giornalismo, nonostante la sua non più giovane età.

L'ho intervistato in occasione del compimento dei 55 anni di vita della sua ‘creatura’, “La Voce della Provincia”, periodico quindicinale di cui è fondatore e direttore.

“Sono nato 83 anni fa a Sant’Arcangelo, paese in provincia di Potenza, di cui non ho dimenticato le radici - esordisce il dott. D’Amelio -. Mio padre era insegnante di scuola elementare e nel 1954, dovendo scegliere tra quattro sedi di lavoro (Arzano, Napoli, Torre del Greco e Torre Annunziata), scelse proprio la città dell’arte bianca.  La mia famiglia si trasferì così nella cittadina oplontina, prendendo casa in via Mazzini 64.

A Torre Annunziata frequentai il ginnasio ma fui costretto, per divergenze con il professore di matematica, a cambiare istituto proseguendo gli studi a Sorrento. Una volta diplomato, mi iscrissi a Giurisprudenza e dopo la laurea incominciai a collaborare come giornalista sportivo, prima con “La Gazzetta del Sud” di Messina, poi con “Il Messaggero”, e infine con “Sport Sette”, sotto la guida dell’autorevole firma di Guido Prestisimone.

Fui chiamato poi a servire la madre Patria e partii per il servizio militare, destinazione Siracusa. Qui mi ammalai e fui trasferito all’ospedale militare di Catania. Date le mie precarie condizioni di salute, mi avvicinarono a casa e così proseguii il servizio militare nella caserma di San Giorgio a Cremano”.

Direttore, quando hai fondato “La Voce della Provincia”?

“Il primo numero della Voce è uscito in edicola il 17 novembre 1968 e da allora, per 55 anni, la pubblicazione non si è mai interrotta, con ben 1.500 numeri pubblicati. Certo, in questi ultimi anni il giornale esce in edicola con una frequenza non più quindicinale, ma il mio rapporto con i lettori però è indissolubile”.

Negli anni hanno collaborato con La Voce tantissimi giornalisti, di cui 95 accreditati. Tra questi, Massimo Corcione (già vicedirettore del Tg5 e direttore di Sky Sport), Mario Zaccaria (già presidente Ussi Campania), Pasquale De Simone, funzionario regionale e collaboratore per oltre 30 anni della Voce, Michele Del Gaudio (magistrato e scrittore), Mimmo Della Corte (scrittore e direttore di diverse testate giornalistiche), Vincenzo Pinto (corrispondente della Gazzetta dello Sport e de Il Mattino, da poco scomparso), Giuseppe Chervino (direttore responsabile di TorreSette), Salvatore Cardone (giornalista e scrittore).  

D’Amelio è stato inoltre anche commissario straordinario del Savoia Calcio nel 1973 e nel 1985.

“Quando sono stato commissario dei Bianchi, prima che il Savoia fosse promosso in serie C - prosegue D’Amelio -, ci fu un’aspra battaglia tra le tifoserie di Torre Annunziata e Torre del Greco.  Ricordo che i tifosi corallini fecero stampare dei manifesti con epiteti irripetibili contro di me e li affissero sotto la stazione della Vesuviana di Torre del Greco. Sono stato sempre stimato dai tifosi savoiardi ai quali ho dedicato anni della mia vita. Ricordo con affetto un tifosissimo del Savoia, Domenico Imperatore, che usava un cappello per raccogliere contributi dai tifosi sugli spalti per poi darli a me. Diceva sempre: ‘Dobbiamo aiutare Pasquale D’Amelio perché abbiamo trovato finalmente un uomo con le pa…’ 

Pasquale, alla fine del secolo scorso hai ricoperto anche cariche amministrative al Comune di Torre Annunziata…

“Politicamente sono stato sempre democristiano - continua il direttore - e devo essere grato all’allora sindaco del PCI Luigi Matrone (parlamentare e primo cittadino oplontino per due mandati, ndr). Mi disse: ‘Don Pasquale dovete crescere da solo’, e finalmente dopo 5 anni diede il primo contributo al giornale.

Nel 1989 fui chiamato a rivestire la carica di assessore alla Polizia Urbana, che coprii per otto mesi. Nel 1995 mi candidai a sindaco di Torre Annunziata. I miei principali avversari erano Francesco Maria Cucolo, Vincenzo Sica e Gennaro Di Paolo. Ottenni un buon risultato di voti ma fu eletto sindaco l’avvocato Cucolo. E’ stata questa la mia ultima esperienza in campo politico-amministrativo”.

Alla presentazione del libro sulla storia dei Voiello, scritto da Salvatore Cardone, Vincenzo Marasco e Antonio Papa, Pasquale D’Amelio ha ricevuto dai tre autori una targa per i 55 anni del suo straordinario impegno nel campo del giornalismo. D’Amelio ha ripercorso la storia del più longevo giornale di Torre Annunziata, tra l’altro editore di ben 46 libri, e non ha saputo trattenere la sua intensa emozione quando ha avuto al suo fianco la figlia Titti e circondato dall’affetto di altri giornalisti della “Voce, tra cui Giuseppe Chervino e Mimmo della Corte, per la foto ricordo.

“Ho amato e amerò per sempre Torre Annunziata - conclude il direttore D’Amelio -, la mia città di adozione, alla quale ho dato tanto ma ho ricevuto anche tantissimo. Qui mi sono sposato ed ho avuto due splendidi figli: Titti e Mario, entrambi docenti, e due bellissime nipotine, Raffaella e Luisa”.

Ringrazio l'amico Pasquale per avermi raccontato un po’ della sua vita, ricca di episodi e aneddoti. Su di lui si potrebbe scrivere un libro e dare il giusto tributo ad un uomo che porta avanti da solo, da ben 55 anni, una vera missione, mantenendo in vita La Voce della Provincia in un’epoca in cui l’informazione è totalmente cambiata rispetto a mezzo secolo fa.

Buona vita Pasquale, ci rivedremmo tutti assieme per il 60esimo compleanno della tua amatissima “creatura”.