A cura della Redazione

Il Comune di Torre Annunziata aderisce ad Agrorinasce. Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio, nata con la volontà di rafforzare la legalità in un’area tristemente nota per la sua alta densità criminale.

Il 29 dicembre è giunto il parere positivo della Corte dei Conti per l’ingresso del Comune di Torre Annunziata, primo Comune della Provincia di Napoli tra i soci, nella società pubblica.

La Commissione Straordinaria del Comune di Torre Annunziata, composta dal prefetto Enrico Caterino, dal viceprefetto Fernando Mone e dal dirigente della Prefettura Marco Serra, aveva già manifestato lo scorso mese di luglio la volontà di aderire alla Società Agrorinasce, inviando la delibera alla Corte dei Conti per il parere di competenza ai sensi del Testo Unico delle società partecipate.

La deliberazione della Corte dei Conti è giunta dopo un’analisi attenta della documentazione trasmessa dal Comune di Torre Annunziata e dopo l’audizione pubblica del 20 dicembre 2023, durante la quale sono stati ascoltati il Commissario Straordinario, Prefetto Enrico Caterino, l’Ing. Valentino Ferrara, dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Torre Annunziata, e il dott. Giovanni Allucci Amministratore Delegato Agrorinasce.

Il collegio della sezione di controllo della Corte dei Conti della Regione Campania, che ha deciso in merito, è stato presieduto dal presidente dott.  Massimo Gagliardi e dai magistrati dott. Emanuele Scatola, nella qualità di primo referendario, e dott. Alessandro De Santis.

Il Comune oplontino è un comune commissariato per infiltrazioni camorristiche e come illustrato dal Commissario dott. Enrico Caterino, nell’audizione pubblica, uno dei motivi del commissariamento è anche il mancato utilizzo dei numerosi beni confiscati, la maggior parte dei quali “versano in uno stato di degrado massimo”.

Per questa ragione esprime particolare soddisfazione il Prefetto dott. Enrico Caterino alla notizia dell’avvenuta deliberazione, il quale anche a nome dei due commissari dott. Fernando Mone e dott. Marco Serra dichiara: “Sono particolarmente soddisfatto della decisione della Corte dei Conti. Il collegio presieduto dal Presidente Massimo Gagliardi ha compreso le difficoltà del Comune di Torre Annunziata nell’amministrazione e gestione dei beni confiscati, e l’esperienza di Agrorinasce può essere particolarmente utile anche in questo territorio. Intendiamo procedere ad un lavoro immediato di programmazione delle destinazioni da dare ai beni confiscati e l’avvio delle prime progettazioni. La Commissione straordinaria intende lasciare un segno anche in questa direzione particolarmente delicato, e che è stata oggetto di valutazione attenta da parte della Commissione di accesso, che ha condotto poi al commissariamento del Comune”.

Il Comune, infatti, ha presentato alla Corte dei Conti una relazione particolareggiata sullo stato dei beni confiscati: 18 beni confiscati alla camorra già assegnati al Comune di cui solo 4 destinati per finalità sociali, 23 beni confiscati in corso di assegnazione da parte dell’Agenzia Nazionale dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, e altri 9 in gestione all’Agenzia che potrebbero in tempi brevi essere assegnati al Comune.

In totale 50 beni confiscati per un Comune che presenta gravi criticità di carenza di personale, considerate peraltro le specifiche competenze necessarie per far fronte ad un recupero pieno dei beni immobili presenti sul territorio. Il Prefetto Caterino in audizione ha fortemente sottolineato il rischio continuo di occupazione dei beni immobili e le difficoltà di controllo della Polizia locale sia per carenza di personale, sia perché tutti gli immobili sono localizzati in ambienti e contesti sociali critici: “Sono situazioni che si possono gestire solo con competenze professionali - ha concluso -, con persone che hanno esperienza nel campo della gestione dei beni confiscati, che sanno come acquisire finanziamenti e come portare avanti un progetto. Allo stato attuale il Comune non è in grado di far fronte a questo problema e si rischia di perdere importanti opportunità di finanziamento”.

Altre criticità derivano dal tasso di abusivismo, dalla presenza criminale ancora forte, circostanze che rendono difficoltoso il contesto operativo. L’esperienza ormai venticinquennale di Agrorinasce in un ambiente come quello dei Comuni di Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa e Casapesenna rappresenta una garanzia di operatività e di competenza.

(Nella foto, da sinistra: Giovanni Allucci e Enrico Caterino - Foto: Il Corriere Nazione e Ravenna24ore)