A cura della Redazione

Trent'anni di carcere per l'omicidio di Gino Tommasino, il consigliere comunale di Castellammare di Stabia freddato  in pieno centro nel febbraio 2009 con una scarica di proiettili.

La sentenza della Corte d'Appello di Napoli ha condannato Catello Romano e l'attuale collaboratore di giustizia Renato Cavaliere (all'epoca dei fatti reggente del clan D'Alessandro).

L'accusa, per il primo, aveva chiesto l'ergastolo, mentre per il secondo, in quanto pentito, 30 anni.

Riconosciuta per entrambi l'aggravante del contesto mafioso in cui è maturato l'omicidio. Tommasino doveva essere eliminato perché intralciava gli interessi del clan.

Gli altri due killer, Salvatore Belviso e Raffaele Polito, erano stati condannati con pene definitive rispettivamente a 18 e 12 anni, perché entrambi collaboratori di giustizia.

«Chiedo perdono ai familiari per quello che ho fatto - ha detto Cavaliere, collegato in aula da una località sconosciuta -, ho sbagliato. Adesso anche loro devono sapere la verità».

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