A cura della Redazione

Coprifuoco nelle aree sotto l'influenza dei clan. E' la provocazione (ma fino a certo punto) del consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per contrastare la camorra a Castellammare di Stabia, dopo il falò dell'Immacolata (ribattezzato il falò della vergogna) in cui - nel rione Savorito - è stato incendiato un fantoccio raffigurante un pentito, su cui campeggiava uno striscione con la scritta "Così devono morire i pentiti, abbruciati".

 «La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli sta indagando sull'episodio - spiega Borrelli -. Il falò è stato usato come veicolo per lanciare un messaggio di morte ai collaboratori di giustizia. La camorra a Castellammare può tranquillamente realizzare un mega falò con uno striscione contro i pentiti, fantocci e addirittura un concerto tra gli applausi dei presenti perché sa purtroppo che le autorità locali sono deboli, morbide e distratte. Si tratta dell'ennesima sfida, di un braccio di ferro contro lo Stato. L'unica risposta possibile è la repressione più dura e frontale».

Da qui, la proposta: «Serve il coprifuoco nelle aree dominate dai clan. Arresti e fermi brutali nei confronti dei camorristi e degli affiliati. Se non si combatte con fermezza l'anti Stato, è normale che i cittadini lo scelgano al posto dello Stato», ha concluso Borrelli.

Intanto, il sindaco Gaetano Cimmino ha annunciato che scriverà al ministro dell’Interno Matteo Salvini «per chiedere un intervento deciso contro questa deriva di stampo camorristico. La sfida allo Stato che la camorra ha deciso di attuare in occasione della festa dell’Immacolata è il segnale della preoccupazione che la criminalità organizzata inizia ad avvertire dinanzi alle iniziative che questa Amministrazione sta adottando per invertire la rotta a Castellammare di Stabia - spiega Cimmino -. Sin dal momento del nostro insediamento, ci siamo battuti per porre fine al meccanismo degli affidamenti diretti e dei soldi pubblici erogati a pioggia a ditte scelte senza far ricorso a gare e avvisi pubblici. Abbiamo scoperchiato il vaso di Pandora in relazione alla gestione del servizio di pulizia dei bagni pubblici e degli immobili comunali, affidato ad una ditta di Gragnano con atti poco chiari, da noi opportunamente inviati alla Procura della Repubblica, in attesa che venisse espletata la gara per la gestione triennale dell’appalto, che avrebbe garantito continuità al servizio. E intanto è in corso l’avviso esplorativo per sondare il mercato in relazione alla gestione degli immobili delle Terme, mentre il commissario liquidatore Vincenzo Sica sta facendo chiarezza sulle cause del debito accumulato da Sint nel corso degli anni. Le politiche sociali, inoltre, sono ad un punto di svolta con lo sblocco dei fondi per il piano di zona e le assunzioni programmate nell’ambito dei progetti relativi al Reddito di Inclusione. Parliamo solamente di alcune delle iniziative messe in campo in questi primi mesi della mia amministrazione».

Il sindaco afferma poi che «anche la festa dell’Immacolata in villa comunale è stata strutturata proprio allo scopo di isolare le bande che monopolizzano i quartieri con i falò illegali. E i 20mila sorrisi che abbiamo incrociato venerdì sera testimoniano la bontà dell’iniziativa, mentre altrove qualcuno aveva progettato di gettare fango sulla nostra città, di colpire al cuore un intero popolo, di prendersi la scena in maniera turpe e vergognosa».

«Ho deciso pertanto di scrivere una lettera al Ministro Salvini per chiedere il suo intervento a Castellammare di Stabia e un aiuto concreto nella nostra battaglia di legalità - conclude Cimmino -. Ho riscontrato anche il sostegno del governatore Vincenzo De Luca, che ha evidenziato come l’immagine di Castellammare emersa in queste ore sia distorta rispetto alla nostra realtà, basata sul lavoro e sulla lotta sociale. Agli stabiesi perbene, che rappresentano la stragrande maggioranza dei cittadini, intendo lanciare un messaggio: l’odio non vincerà e noi continueremo a batterci per il ripristino della legalità in città. Gli attacchi che abbiamo subito non scalfiranno la nostra azione di contrasto agli illeciti e alla camorra».

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