A cura della Redazione

Tre società di commercio all'ingrosso di prodotti ittici e un'azienda di servizi di ambulanza: maxi sequestro di 4 milioni di euro eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Castellammare di Stabia e del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata.

Il decreto è stato emesso dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia.

Il complesso delle attività d'indagine ha consentito l’acquisizione di gravi elementi indiziari circa la gestione monopolistica del clan D'Alessandro, egemone sul territorio stabiese, a partire dall’anno 2011, del trasporto degli infermi nel territorio di Castellammare e della fornitura all’ingrosso di prodotti ittici agli imprenditori del settore dell’area stabiese.

Nello specifico risultano acquisiti elementi probatori secondo cui il 43enne Michele D'Alessandro e il 48enne Antonio Rossetti, ritenuti dagli inquirenti elementi di vertice del clan, avrebbero fittiziamente intestato una ditta di trasporto infermi ad un prestanome, con destinazione all’attività di un’ambulanza che sarebbe stata acquistata occultamente dallo stesso Rossetti, a cui andrebbe ricondotta l’intera attività economica ed acquisizione dei relativi profitti.

Altrettanti gravi indizi risultano acquisiti in relazione al mercato ittico:in questo caso, gli esponenti di spicco del clan D’Alessandro, dopo aver intestato fittiziamente a terzi prestanome alcune società di commercio di pesce e di frutti di mare, avrebbero assunto, con condotte violente, una posizione di leadership incontrastata, mediante imposizione ai titolari delle pescherie ed agli imprenditori del settore di forniture a prezzo maggiorato e senza possibilità di reso non solo di prodotti ittici, ma anche dell’acqua di mare, sovente prelevata da specchi acquei inquinati.

Risultano acquisiti gravi indizi inoltre circa l’impiego in queste attività commerciali di capitali provenienti dal traffico di sostanze stupefacenti e dall’attività estorsiva sul territorio, nonché il trasferimento di ingenti somme di denaro contante verso la Grecia, dove le società controllate dalla consorteria criminale si rifornivano di prodotti ittici.

Il sequestro fa riferimento all’intero complesso aziendale e alle quote del capitale sociale di tre società che si occupano di commercio ittico e di un’azienda di servizi di ambulanza, per un controvalore di circa 4 milioni di euro.