A cura della Redazione
Referendum consultivo sull’euro e fondo per il Microcredito sono i due temi al centro del dibattito “Euro e Microcredito”, organizzato dal Movimento Cinque Stelle di Torre del Greco. L’incontro si svolgerà domenica 12 aprile alle 18 nell’Hotel Holidays di via Litoranea a Torre del Greco e vedrà la partecipazione di Giovanni Erra, Massimiliano Gambardella, Roberto Ionta e Daniele Notaro. L’obiettivo è quello di offrire alla cittadinanza un momento di formazione ed approfondimento in materia di governance economica e di start up imprenditoriali. Proprio in sostegno alle piccole e medie imprese italiane, il Movimento Cinque Stelle ha deciso di finanziare il fondo per il microcredito, che è destinato ad imprenditori singoli, alle Pmi, ad autonomi e professionisti. I parlamentari del Movimento Cinque Stelle hanno destinato 10 milioni dei propri stipendi e dei rimborsi non spesi a questo fondo, un sostegno grazie al quale aziende già esistenti e start up innovative potranno ottenere un finanziamento fino a 25mila euro. La principale caratteristica del Microcredito sono i servizi di assistenza e monitoraggio, un aiuto concreto alle imprese e che si affianca al sostegno economico. Il sito creato dal M5S http://www.beppegrillo.it/movimento/parlamento/microcredito/ funziona in modo abbastanza semplice, tuttavia il progetto si rafforza grazie alla preziosa collaborazione dei consulenti del lavoro che, anche a Torre del Greco, si sono offerti gratuitamente di guidare l’aspirante imprenditore verso l’accesso al credito e la gestione dello stesso. Sul tema della politica monetaria, invece, il Movimento Cinque Stelle di Torre del Greco sostiene il referendum per uscire dall’euro. Nei gazebo pubblici, organizzati a scadenza settimanale, gli attivisti di Torre del Greco hanno già raccolto 500 firme. Con l’euro, la produzione industriale italiana è scesa del 25% mentre quella tedesca saliva del 26% ed ogni ora in Italia falliscono due imprese. Il Movimento Cinque Stelle crede che l’uscita dall’euro sia l’unica strada da intraprendere per favorire lo sviluppo delle imprese locali e tutelare il Made in Italy. Uscire dall’euro, infatti, consentirà alle imprese di essere più competitive nelle esportazioni e creare nuovo lavoro e ricchezza. COMUNIATO