A cura della Redazione

Pubblichiamo di seguito la lettera di un giovane  di Torre del Greco, transgender, che si appresta a votare per la prima volta in occasione delle elezioni amministrative che si svolgeranno nella città corallina il prossimo 14 e 15 maggio.

Il suo è un appello affinché, per l'esecizio di un diritto fondamentale del cittadino, non si debbano verificare episodi sgradevoli e contrastanti con la dignità dell'individuo.

LA LETTERA

Sono Pietro, ho 30 anni e sono un ragazzo transgender e cittadino di Torre del Greco.

Siamo in un momento fondamentale per il nostro paese che, tra brevissimo tempo, vedrà la sua popolazione, insieme a migliaia di altri cittadini e cittadine in Italia anche in altri luoghi, rivolgersi alle urne per votare. Un momento fondamentale che obbliga le persone trans a stare in file divise per genere. Così chi non ha i documenti confacenti alla propria identità di genere, si ritrova a dover assecondare norme non rispettose della privacy e diventare preda di chiunque non ha la sensibilità di rispondere alle ovvie necessità di privacy.

Purtroppo, ogni volta, si è obbligati a fare coming out, e molte persone scelgono di rinunciare al voto.

Io stesso sono stato vittima di atti discriminatori proprio nei momenti precedenti l’esercizio del voto che, dopo un percorso di consapevolezza importante, ho saputo contrastare con forza e determinazione.

Questa sarà per me la prima volta che mi recherò al seggio elettorale con i documenti rettificati, finalmente attestanti il genere percepito, garantendomi la tutela e la privacy rispetto alla mia identità, ma la mia attenzione non cesserà mai nei confronti di tutte quelle persone che, come me, hanno subito e potranno subire atti di discriminazione di questo tipo.

Quindi portare all’attenzione di tutti e tutte la questione legata alle modalità di riconoscimento dell’identità delle persone nei seggi elettorali è un atto di estrema importanza.

Sensibilizzare e formare i presidenti e le presidenti dei seggi, gli scrutatori e le scrutatrici e disporre un’unica fila e un’unica disposizione di registri, evitando qualsiasi forma di mancanza di privacy, realizza assoluta tutela, garantendo a tutte le persone di poter servire se stessi e lo Stato con serenità senza situazioni di estremo disagio.

L’amministrazione comunale dovrebbe farsene carico e non girarsi, come spesso accade, dall’altra parte.

Spero che tutti i seggi vengano supervisionati per poter denunciare qualsiasi atto di discriminazione, al fine di poter garantire la serenità nel pieno svolgimento di un diritto costituzionale.