A cura della Redazione

L’attuale contesto politico e gli irrisolti problemi sociali, acuiti da una crisi ininterrotta dal 2007, hanno consolidato la persistente diversificazione della produzione della ricchezza nazionale lungo la penisola, aprendo nuovamente il dibattito sulle ragioni del divario tra Nord e Sud e della cosiddetta “questione meridionale”.

Chi prova a spiegarne le ragioni storiche, magari citando il Regno delle Due Sicilie senza che abbia il tempo di articolare la propria analisi, è subito etichettato come “neoborbonico”, divenuto sinonimo di reazionario.

Quest’aspetto ha spinto Camillo Linguella, sociologo e meridionalista, nato a Torre del Greco 73 anni fa e da diversi decenni trasferitosi a Roma per ragioni di lavoro, a scrivere “Gaeta, ultimo atto”, docu-romanzo storico che parla di una affascinante amore, di sommosse ed eroismo che hanno come sfondo la resistenza del Regno delle Due Sicilie prima di consegnarsi al nemico.

Il libro, edito dalla torinese Yume, dopo i più che positivi riscontri registrati dopo la pubblicazione, viene ora presentato nella città di origine dell’autore: l’appuntamento è per giovedì 8 giugno, alle ore 18,30, alla libreria Mondadori-Alfabeta di corso Vittorio Emanuele.

Qui l’autore, alla presenza del titolare della libreria Carmine Paino e la moderazione del giornalista Aniello Sammarco, illustrerà i temi principali del volume che, raccontando fatti accuratamente documentati, prende spunto da una storia di amore nata proprio a Torre del Greco. “La mia – afferma Camillo Linguella – non è un’opera tediosa: in fondo si tratta di un romanzo, qualcosa che deve appassionare, divertire e a modo suo informare su quanto successo o può ancora succedere. Per questo è stato focalizzato un avvenimento risorgimentale che forse neppure tutti i meridionali conoscono nella loro interezza: l’assedio di Gaeta, brutale condotto da Cialdini con le armi più avanzate dell’epoca, ovvero cannoni con gittata di 5 chilometri”.