A cura della Redazione

Era il 24 ottobre 2022 quando fu costituita a Torre del Greco l'Associazione "Giovanni Guarino", il 19enne torrese ucciso il 10 aprile dello scorso anno al luna park di Leopardi (era la Domenica delle Palme), accoltellato da due minorenni di Torre Annunziata, entrambi poi condannati in Appello (con sconto di pena) a 12 anni di carcere.

A distanza di un anno esatto da quella iniziativa, i familiari e gli amici del "gigante buono", come era soprannominato Giovanni, hanno voluto ricordarlo e manifestare la loro "sete" di giustizia, chiedendo pene più severe per chi si macchia di delitti atroci e, spesso incomprensibili, come questo.

Nella "piazzetta", il corteo silenzioso di decine di persone, con striscioni per chiedere una giustizia più giusta, perché "La vita di Giovanni non vale 12 anni. Lo Stato non ci tutela", la scritta che campeggiava. Giovanni Guarino era della zona, frequentava la tanto amata piazza Santa Croce. «Io qui ci sono nato - ha detto il sindaco Luigi Mennella, intervenuto all'iniziativa - e faccio davvero fatica a pensare a quanto successo. Conoscevo Giovanni. Perdere in circostanze del genere i proprio figli è una cosa che non si può né sopportare né immaginare. Come Amministrazione comunale siamo vicini alla famiglia di Giovanni. A lui abbiamo dedicato un punto di lettura per ragazzi a Palazzo Baronale, a lui dedicheremo un albero in piazza Santa Croce e un premio per la legalità destinato alle scuole. Tutto in sua memoria», ha concluso il primo cittadino. Insieme a lui, in rappresentanza dell'Amministrazione comunale, gli assessori Mariateresa Sorrentino ed il vicesindaco Michele Polese.

Un destino, quello di Giovanni, che accomuna anche Giovanbattista Cutolo, ammazzato sempre per futili motivi a Napoli. Il 24enne, musicista dell'orchestra Scarlatti Young - originario della città corallina -, è morto il 31 agosto scorso nella centralissima piazza Municipio. Per quell'omicidio è stato fermato un 16enne, colui che avrebbe sparato.

Due storie, quelle di Giovanni e di Giogiò, che purtroppo hanno lo stesso tragico finale, simbolo di quella devianza minorile che attanaglia questi territori. Vittime e carnefici giovani, adolescenti. Le vite vengono tolte, quelle degli assassini svaniscono allo stesso modo tra le sbarre di un carcere. Ma ricordare è doverso, impegnarsi per costruire un futuro diverso è un vero e proprio diktat che gli adulti, in special modo, devono imporsi e imporre ai propri figli.