A cura della Redazione
                                            
                
                 La caccia ai due complici del figlio del superboss del clan Gionta, accusato dello stupro di una turista tedesca consumato in branco, potrebbe essere finita: sono sotto torchio da ore, infatti, due minorenni, chiamati in causa, a quanto trapela, proprio dall´arrestato. I due, però, non sono ancora in stato di fermo. I sospettati vengono interrogati da oggi pomeriggio, nella sede del commissariato di Torre Annunziata (Napoli), nell´ambito delle indagini sull´aggressione alla coppia di turisti di Rostock, che si era accampata in tenda su una spiaggia del litorale campano, nella notte fra domenica e lunedì. 
La psicologa di 25 anni, che ieri ha denunciato di essere stata stuprata da tre uomini, ha riconosciuto il figlio di un superboss della camorra, in un confronto all´americana, arrestato; oggi, la donna cerca soltanto di far perdere le sue tracce: e si stringe, attorno alla coppia, un cordone di protezione e di silenzio. Il Consolato tedesco non conferma neppure che i due siano effettivamente già rientrati in Germania, secondo l´intenzione manifestata ieri mattina. La prudenza si spiega ricostruendo il profilo dell´ambiente da cui proviene l´unico aggressore arrestato finora: L.S., sedici anni, accusato di violenza sessuale, rapina e sequestro di persona, è il figlio di un esponente di primo piano del clan Gionta; si tratta del rampollo di un uomo condannato per diversi omicidi, che risulta affiliato alla camorra e alla mafia. Recentemente, nell´ottobre scorso, proprio sul padre si pronunciò il Gup di Palermo: il suo nome compariva nell´elenco di 16 criminali, ritenuti ´punciuti´, dunque affiliati, ma non perseguibili per mafia, essendolo già stati per camorra. 
La convalida dell´arresto di L.S. potrebbe avvenire fra domani e dopo domani: sul caso collaborano la Procura dei minori e la procura di Torre Annunziata. Quello avvenuto sulla spiaggia del Napoletano è un nuovo episodio di inaudita violenza. Attratti dalla sabbia nera, dal mare, dal richiamo della tranquillità, i due tedeschi avevano scelto un posto isolato che li ha traditi. I tre hanno rapinato la coppia e poi, minacciando il giovane con una pistola puntata alla tempia, a turno, hanno abusato della donna. Epilogo sgradevole di una orribile avventura è poi una polemica sanitaria. Sulla turista, soccorsa nell´ospedale San Leonardo di Castellammare, non sarebbero state trovate tracce della violenza sessuale: i medici avrebbero stilato un referto indicando soltanto le contusioni, con una una prognosi di 30 giorni. La psicologa ha però sostenuto di non essere stata sottoposta a controlli adeguati, accusando di "superficialità" chi l´ha visitata: dichiarazioni che hanno fatto aprire una indagine da parte della Asl Napoli 5. "Attendo l´esito dell´indagine che ho avviato. Sono sicuro che il personale ha operato secondo le procedure previste ma se dovesse emergere qualcosa che non è andata per il verso giusto assumerò i provvedimenti del caso", ha commentato Gennaro D´Auria, manager dell´azienda sanitaria. "A quanto mi risulta il personale che ha operato quella notte - ha concluso - ha seguito le procedure, e ai professionisti dell´ospedale di Castellammare di certo non manca il necessario senso di umanità".
                                                    La caccia ai due complici del figlio del superboss del clan Gionta, accusato dello stupro di una turista tedesca consumato in branco, potrebbe essere finita: sono sotto torchio da ore, infatti, due minorenni, chiamati in causa, a quanto trapela, proprio dall´arrestato. I due, però, non sono ancora in stato di fermo. I sospettati vengono interrogati da oggi pomeriggio, nella sede del commissariato di Torre Annunziata (Napoli), nell´ambito delle indagini sull´aggressione alla coppia di turisti di Rostock, che si era accampata in tenda su una spiaggia del litorale campano, nella notte fra domenica e lunedì. 
La psicologa di 25 anni, che ieri ha denunciato di essere stata stuprata da tre uomini, ha riconosciuto il figlio di un superboss della camorra, in un confronto all´americana, arrestato; oggi, la donna cerca soltanto di far perdere le sue tracce: e si stringe, attorno alla coppia, un cordone di protezione e di silenzio. Il Consolato tedesco non conferma neppure che i due siano effettivamente già rientrati in Germania, secondo l´intenzione manifestata ieri mattina. La prudenza si spiega ricostruendo il profilo dell´ambiente da cui proviene l´unico aggressore arrestato finora: L.S., sedici anni, accusato di violenza sessuale, rapina e sequestro di persona, è il figlio di un esponente di primo piano del clan Gionta; si tratta del rampollo di un uomo condannato per diversi omicidi, che risulta affiliato alla camorra e alla mafia. Recentemente, nell´ottobre scorso, proprio sul padre si pronunciò il Gup di Palermo: il suo nome compariva nell´elenco di 16 criminali, ritenuti ´punciuti´, dunque affiliati, ma non perseguibili per mafia, essendolo già stati per camorra. 
La convalida dell´arresto di L.S. potrebbe avvenire fra domani e dopo domani: sul caso collaborano la Procura dei minori e la procura di Torre Annunziata. Quello avvenuto sulla spiaggia del Napoletano è un nuovo episodio di inaudita violenza. Attratti dalla sabbia nera, dal mare, dal richiamo della tranquillità, i due tedeschi avevano scelto un posto isolato che li ha traditi. I tre hanno rapinato la coppia e poi, minacciando il giovane con una pistola puntata alla tempia, a turno, hanno abusato della donna. Epilogo sgradevole di una orribile avventura è poi una polemica sanitaria. Sulla turista, soccorsa nell´ospedale San Leonardo di Castellammare, non sarebbero state trovate tracce della violenza sessuale: i medici avrebbero stilato un referto indicando soltanto le contusioni, con una una prognosi di 30 giorni. La psicologa ha però sostenuto di non essere stata sottoposta a controlli adeguati, accusando di "superficialità" chi l´ha visitata: dichiarazioni che hanno fatto aprire una indagine da parte della Asl Napoli 5. "Attendo l´esito dell´indagine che ho avviato. Sono sicuro che il personale ha operato secondo le procedure previste ma se dovesse emergere qualcosa che non è andata per il verso giusto assumerò i provvedimenti del caso", ha commentato Gennaro D´Auria, manager dell´azienda sanitaria. "A quanto mi risulta il personale che ha operato quella notte - ha concluso - ha seguito le procedure, e ai professionisti dell´ospedale di Castellammare di certo non manca il necessario senso di umanità". 
                                         OROSCOPO
OROSCOPO 
                                                         
             
                                                        

