A cura della Redazione
«Accetto le critiche sull´operato, non quelle sull´inerzia» Il sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita, torna a scrivere sul nostro sito. Un´implicita risposta a chi dubita che la rubrica "Dite la Vostra" venga letta dagli amministratori e dalle istituzioni locali. Un ringraziamento dalla Redazione al primo cittadino che non si è mai sottratto al confronto con i nostri lettori, anche quando la critica verso l´operato della amministrazione comunale ha toccato toni molto aspri. Di seguito il testo integrale della sua lettera. Da giorni seguo, con rispetto e interesse, il dibattito che scaturisce da questo blog. Le critiche, non sempre costruttive ma sempre da accettare e da raccogliere, perché fondamentali per comprendere le reali tensioni di una comunità, mi spingono ad alcune riflessioni. Che Torre viva una situazione di disagio straordinario è noto a tutti. Che le risposte non sono in alcun modo percepibili: altrettanto. Consentitemi, però, nel dissentire sulla valutazione di un’inerzia. Accetto, di buon grado, le critiche sull’operato ma non quelle sull’inerzia. Nel senso che è legittimo non condividere le iniziative assunte ma non posso condividere la considerazione di un’amministrazione “ferma” o, peggio, quelle su eventuali tolleranze, o peggio, al malaffare. Su quest’ultimo punto, segnalatemi eventuali ipotesi (serie) di “malaffare” ed io stesso provvederò ad autodenunciarmi alle competenti autorità. Così come l’inerzia o la paura di affrontare determinati temi: in questi 13 mesi ho, ed insieme a me tanti amministratori, lavorato tantissimo (non so quante notti insonni e non certo per bivaccare…) e, quindi, non accetto l’accusa di inerzia. Ed in questo lavoro non ci ha intimorito alcunché. Le denunce formali a tutti i tentativi , camorristici e non, di condizionamento della “vita” della Città sono stati affrontati in tutti i modi (ovviamente legali) possibili. Abbiamo denunciato (e ci siamo costituiti parte civile nei successivi processi) ogni forma di interferenza alla vita democratica della Città. Abbiamo introdotto l’abitudine (fissa) di trasmettere tutti gli atti amministrativi (in particolare, quelli ove vi è rapporto economico: appalti, contratti e quant’altro) alle Forze di Polizia ed alla Prefettura per consentire un costante monitoraggio. Qualsiasi tentativo di interferenza è stato, preventivamente, sventato e denunciato (gare di appalto annullate e…). Non abbiamo mai affermato, alla Jonny stecchino, che il problema di Torre Annunziata è il traffico anzi…. Abbiamo contrastato ogni sacca di inerzia negli uffici. Per rispetto della privacy non posso dire dei procedimenti disciplinari aperti o di licenziamenti di dipendenti. Ma anche questo è successo. Così come credo che sia rilevabile l’introduzione di un criterio di “morigeratezza” da parte dell’amministrazione. I tagli hanno riguardato, prima di ogni altra, le spese di rappresentanza: perfino l’autovettura di rappresentanza è stata riconsegnata! Mi scuso per lo sfogo, forse eccessivamente autoreferenziale, ma quando si discute delle emozioni, delle passioni e della dedizione è, credo, legittimo replicare (eccezionalmente e con la mia attenzione a non tornare sull’argomento). Discutiamo, ora, dell’operato. Dicevo della legittima percezione per cui nulla è cambiato. Ad inizio consiliatura l’amministrazione poteva, da un lato, effettuare una programmazione che desse visibilità immediata ma non duratura, dall’altro di adottare scelte che richiedevano più tempo ma che avrebbe consentito soluzioni “strutturali” ai problemi. Orbene, è stata scelta la seconda. Bene, male.. il tempo dirà se abbiamo avuto ragione in una scelta sicuramente più coraggiosa. Tanto più conoscendo i meandri impervi della P.A. Preliminarmente, infatti, abbiamo messo mano ad una totale riforma della struttura organizzativa dell’Ente. Solo con uffici che funzionano si possono rendere adeguati servizi. Una riforma totale richiede i tempi previsti dalle norme. Siamo sul traguardo. Vedremo insieme i risultati. La sicurezza. Prima di Maroni ho scritto, più volte, ad Amato (alla fine, sono stato ricevuto dall’allora vice ministro Minniti). Cari amici, non è un problema politico e tanto meno di voler “scaricare” responsabilità. Ma senza una effettiva collaborazione delle Forze dell’Ordine è possibile contrastare i fenomeni di criminalità presenti sul territorio ? I pusher si combattono a mani nude ? E’ vero, esistono tante altre illegittimità il cui contrasto è di competenza comunale. Ci abbiamo messo mano. Partendo dagli abbattimenti delle opere su suolo demaniale. Molte (partendo, innanzitutto, dai quartieri più a rischio) sono state realizzate. Altre (tante) se ne faranno. Così come per l’occupazione dei marciapiedi da parte dei commercianti o sulla viabilità e…. Ma il livello di illegalità è così diffuso che occorre il tempo necessario. A tal proposito, sono da otto mesi che aspetto l’autorizzazione della Prefettura per l’utilizzazione delle forze di Polizia locale in maniera “intercomunale”. La stanzialità a volte è un problema. Nelle prossime settimane dovremmo ricevere questa autorizzazione e poter partire con il Comune di Castellammare di Stabia. Così come per la videosorveglianza: è un sistema che produce grossi risultati, anche in via preventiva. Da mercoledì partiranno i lavori per la installazione delle prime cinque. Poi, i Carabinieri. Il prossimo 1^ ottobre si insedia il Gruppo territoriale. Io per primo comprendo che da solo non è sufficiente. Però, insieme alle altre iniziative darà un grosso contributo. Queste affermazioni, comprensibilmente, possono apparire meri proclami ma, intanto, hanno convinto, tanti, imprenditori ad investire a Torre Annunziata. Dalla nautica agli alberghi, sono tantissime le iniziative di grossi gruppi imprenditoriali sul nostro territorio: c’è chi ha creduto in questo operare. La Zfu, poi. Un’opportunità straordinaria frutto dell’impegno e del lavoro dell’amministrazione. Ora bisogna saperla sfruttare. Non mi dilungo ulteriormente su tante altre cose che vi sarebbero da dire, però consentitemi un’ultima riflessione. Una Città per cambiare lo può soltanto se i cittadini ci credono e partecipano. In che modo. Anche criticando. Ma, innanzitutto, contribuendo con idee e con il proprio comportamento. Ed allora ? Ciascuno di noi partecipi attivamente alla vita civile e rispetti le regole del vivere civile. Sarà più facile mettere nell’angolo chi vuole restare fuori dalla democrazia. Ringrazio per l’attenzione che avete voluto prestare a queste mie considerazioni. Perdonatemi se è “scappato dalla penna” qualche refuso (quando si scrive sotto l’impulso della passione…). Vi assicuro che, vista la lunghezza di questo intervento, per qualche tempo eviterò di partecipare a questo dibattito. Ma continuerò a seguirlo con immutato interesse e con lo stesso rispetto. Cordialmente. Giosuè Starita