A cura della Redazione
Rapina in via Maresca, commerciante spara e ferisce un rapinatore Due rapine in pochi minuti, ma la seconda costa caro ad uno dei malviventi, un giovane di appena 18 anni, Gerardo Cirillo, che viene ferito dal commerciante con un colpo d´arma da fuoco ad un fianco. E´ accaduto intorno alle ore 20 nella centralissima via Maresca di Torre Annunziata. Tre giovani rapinatori prendono di mira prima il negozio di articoli sportivi Sport Outlet, di Antonio Pagano. Due di essi entrano nell´esercizio commerciale, mentre il terzo attende fuori sul motorino. Volto coperto, i due giovani, di cui uno armato, intimano ai proprietari di consegnare l´incasso della giornata. Mentre uno tiene a bada i presenti con la pistola, l´altro salta dietro al bancone e sottrae circa quaranta euro dalla cassa. Per nulla soddisfatti della magra somma rapinata, i due decidono di "visitare" il negozio a fianco, "La Bottega del Buongustaio". Stessa tecnica della rapina precedente. Ma questa volta le cose vanno diversamente. Il padre dei due giovani gestori della salumeria, afferra una pistola legalmente detenuta e fa fuoco contro il diciottenne. Il giovane colpito ad un fianco stramazza al suolo, mentre i due complici si danno alla fuga facendo perdere le loro tracce. Di lì a poco si portano sul luogo i carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, diretti dal cap. Luca Toti, e quelli del nucleo operativo, guidati dal magg. Pasquale Sario. Via Maresca viene immediatamente chiusa al traffico. Sul posto giunge anche una pattuglia del commissariato di polizia ed un´aumbulanza del 118, che trasporta il ferito all´ospedale di Boscotrecase. Sull´episodio indagano i carabinieri del comando gruppo di Torre Annunziata. «Questa è una città senza futuro - afferma disperato uno dei due giovani titolari della salumeria - . Non siamo di Torre Annunziata, eppure abbiamo investito in questo luogo. Ed ecco i risultati del nostri sacrifici». «Non bastava la crisi economica - ribatte Antonio Pagano, titolare del negozio di abbiagliamento sportivo rapinato qualche minuto prima del tragico epilogo -, ci voleva anche la rapina. Nel negozio eravamo presenti io, mia moglie e la commessa. Tanta paura sì, ma nel contempo tranquillizzavamo i govani rapinatori».