A cura della Redazione
Alle prime luci dell´alba di oggi, in via Stadera nel quartiere napoletano di Poggioreale, nei pressi del Commissariato di pubblica sicurezza, i carabinieri di Pompei hanno catturato e messo in manette Domenico Carpentieri (foto). Il delinquente è stato arrestato solo alla fine di un rocambolesco tentativo in cui ha tentato di sfuggire per l’ennesima volta alle forze dell’ordine, salendo (in questo caso) sul terrazzo della palazzina dove era rimasto nascosto. Si tratta di un trentunenne diu Torre Annunziata, che nonostante la giovane età vanta un curriculum di tutto rispetto. Dopo aver mosso i primi passi nell’ambito della delinquenza oplontina, aveva trasferito da tempo il suo domicilio ad Arezzo. L’uomo risultava latitante da alcuni mesi in quanto destinatario di un´ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura di Arezzo per associazione a delinquere (l’uomo faceva parte di una banda insieme ad altri cinque albanesi e due italiani) che aveva messo a segno diversi a furti e rapine in ville, ad Arezzo e nella sua provincia dal 2008 ad oggi. La cricca del Carpentieri aveva anche partecipato ad una famigerata sparatoria contro una banda rivale di albanesi, lo stesso dedita ai furti e reati su commissione. Lo scontro violento era evidentemente motivato dal controllo del territorio. La brillante operazione dell’arresto del latitante torrese non è frutto di un episodio sporadico ma rientra in una rete più vasta d’indagini che, partite dalla caserma di Pompei, diretta dal Luogotenente Vittorio Manzo, interessano territori ben più vasti ed anche l’estero. Operazioni che da circa un anno stanno impegnando i bravi militari in operazioni investigative che hanno portato a clamorosi riscontri e retate in cui sono caduti criminali di grosso calibro. Si ricorda, ad esempio, l’operazione che in più fasi ha portato ad arresti collegati al giro di carte di credito clonato, che era partita proprio da riscontri effettuati dai carabinieri della locale caserma sul territorio di Pompei. Già da alcuni giorni era stato messo sotto stretta sorveglianza il quartiere di Poggioreale, dove era stato avvistato il pericoloso delinquente latitante. Stamattina è stata accerchiata l´abitazione sita al primo piano di una palazzina dove il ricercato si era rifugiato, insieme alla moglie, al quarto mese di gravidanza e della suocera. Entrambe le donne trovate nella casa del Carpentieri erano di origine napoletana. Inutile la fuga sui tetti. Carpentieri, ha trovato sul posto altri militari che lo aspettavano. La sua intenzione era di raggiungere i binari della ferrovia. Alla fine, con i ferri ai polsi, si è spavaldamente congratulato con i bravi carabinieri di Pompei che hanno portato a termine l´operazione. Per lui si sono aperti i cancelli del carcere di Poggioreale. MARIO CARDONE