Sono 214 sui 443 complessivi i libri della collezione antica rubati dalla Biblioteca comunale "Ernesto Cesàro" di Torre Annunziata nella notte tra il 15 e il 16 settembre scorsi. I ladri trafugarono anche un capitello rinvenuto durante gli scavi della Villa B di Oplontis.

Gli addetti alla Biblioteca hanno inventariato i volumi che mancano all'appello e trasmesso l'elenco alla Polizia oplontina (primo dirigente Vincenzo Gioia, vicequestore Elvira Arlì), che indaga sul furto, e alla Procura, che ha aperto un fascicolo contro ignoti. Al momento si sa che i malviventi entrati in azione sono stati tre, a volto coperto, e che probabilmente hanno agito su commissione. La refurtiva è stata poi caricata su un'auto parcheggiata all'esterno dei locali, una Fiat Palio. Questo è quanto emerge dai filmati registrati dalla videosorveglianza collocata nella zona (siamo a due passi da Palazzo Criscuolo).

Un "sacrilegio" compiuto ai danni del patrimonio storico locale, che ha generato sconforto e rabbia nel ceto culturale torrese.

A subire il danno più consistente è stata la collezione di "seicentine", ovvero testi risalenti al XVII secolo. Di questi, ne sono stati "prelevati" ben 102. Tra le cinquecentine (XVI secolo) ne mancano 59. Sono invece 52 i libri del '700 rubati.

Il pezzo di maggior pregio rubato è però l'incunabolo o quattrocentina, un libro stampato con la tecnica dei caratteri mobili - agli albori dell'arte tipografica - e datato tra metà XV ed il XVI secolo. Unico esemplare della collezione di quel periodo storico.

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