A cura della Redazione

Blitz antidroga al rione Poverelli di Torre Annunziata. Gli agenti del Commissariato oplontino - guidato dal primo dirigente Claudio De Salvo -, in seguito ad un’articolata e complessa attività d’indagine volta al contrasto del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip nei confronti di Rita Ferraiuolo, 37 anni; Andrea Evacuo, 40 anni; e Pasquale Evacuo, 23 anni.

Sono ritenuti responsabili in concorso tra loro del reato di spaccio, aggravato dal fatto di essersi avvalsi di persone minori di 18 anni e di un ragazzino, non imputabile, di appena 10 anni. 

Nel corso della perquisizione operata durante l’arresto di Rita Ferraiuolo, all’interno del palazzo sito al Parco Poverelli, dove insisteva l’attiva piazza di spaccio, in una fessura è stato rinvenuto un involucro contenente circa 20 grammi di cocaina, e si è proceduto al sequestro della sostanza a carico d’ignoti, mentre la Ferraiuolo è stata poi ristretta presso la Casa Circondariale Femminile in Pozzuoli.

Contestualmente, si è eseguita la medesima misura nei confronti di Andrea e Pasquale Evacuo, rispettivamente marito e figlio della Ferraiuolo, questi ultimi già ristretti presso la Casa Circondariale di Poggioreale di Napoli.

Tutti i soggetti coinvolti nella vicenda annoverano precedenti per recidive violazioni della disciplina sugli stupefacenti.  

L’attività di indagine, svolta da gennaio a settembre 2018, e con ulteriori successivi riscontri anche nei mesi scorsi, ha consentito di accertare che al primo piano di una delle palazzine dell’agglomerato conosciuto come “Palazzine dei Poverelli“, era stata allestita una piazza di spaccio di sostanze stupefacenti che faceva capo alla famiglia Evacuo-Ferraiuolo.

In particolare, la donna ha dimostrato una spiccata attitudine nell’organizzazione dell’attività (tant'è che l'operazione della Polizia è stata ribattezzata "Lady Poverelli"), mentre il marito Andrea, pur sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, partecipava attivamente alle cessioni ai soggetti che si recavano al domicilio, mentre il figlio Pasquale, ex calciatore del Sorrento, operava le consegne dello stupefacente recandosi nei luoghi di volta in volta stabiliti, spingendosi sino alla penisola sorrentina dove, in virtù delle conoscenze acquisite, aveva accreditato la propria immagine di “pusher”.

Proprio all’indirizzo del domicilio Andrea Evacuo, la sera del 15 dicembre 2018, alcuni soggetti ignoti esplodevano all’indirizzo della veranda esterna della sua abitazione 12 colpi di pistola e nell’occasione un colpo feriva accidentalmente un uomo, che in quel momento si trovava nell’abitazione.

L’attività di spaccio era continua. Gli indagati, peraltro, utilizzavano l’appartamento di residenza (il cui ingresso è ben protetto da una grata in ferro) come una vera e propria casa dello spaccio.  

I poliziotti, avvalendosi di attività tecniche disposte dalla Procura, hanno accertato il grosso volume di affari della “piazza di spaccio”.

Le cessioni di droga venivano compiute prevalentemente dai pusher che di volta in volta si alternavano nella conduzione materiale dello spaccio, tutelati da vedette che monitoravano con perlustrazioni e vigilanza l’intera area, proprio sul viale principale delle Palazzine.

Gli spacciatori esaudivano le richieste di stupefacente che ogni singolo acquirente prenotava contattando direttamente la donna o il marito i quali, raccolti gli ordinativi, ne organizzavano la consegna che variava a seconda delle circostanze o della familiarità dei rapporti maturati con l’acquirente.

Le indagini hanno consentito di individuare ogni singolo pusher, vedetta e fiancheggiatore.

Inoltre è stato possibile sequestrare la cocaina venduta e segnalare ai Prefetti di Napoli e Salerno ogni singolo acquirente per le violazioni amministrative. Si è trattato molto spesso di violazioni reiterate poiché gli acquirenti, provenienti dall’hinterland napoletano e salernitano, anche dopo il sequestro della sostanza stupefacente, non esitavano a contattare nuovamente i pusher per acquistare nuove dosi.